Ridefinire gli oneri di urbanizzazione per gli interventi edilizi più "corposi" utilizzando i parametri contenuti nella legge regionale 52 del 1999. E' questo l'obiettivo della delibera approvata ieri dalla giunta comunale su proposta dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi. "Questo aggiustamento segue quello introdotto nel 2000, in applicazione dell'allora nuova legge regionale. Due anni fa non abbiamo utilizzato tutte le possibilità di incremento degli oneri di urbanizzazione (ovvero le tasse che si devono pagare quando si eseguono lavori edilizi).
Adesso - continua l'assessore Biagi - per gli interventi edilizi che superano dal punto di vista dimensionale una soglia stabilita sarà applicato il contributo massimo previsto dalla legge regionale". Per la definizione della soglia si è fatto riferimento al Piano delle funzioni approvato a febbraio dal consiglio comunale e con il quale sono state individuate le dimensioni specifiche oltre le quali l'insediamento di una funzione (dalla residenziale alla commerciale, dalla produttiva alla direzione e via dicendo), assume rilevanza strategica.
In parole povere quando determina una potenziale alterazione degli equilibri territoriali e urbani. Ebbene, la dimensione di soglia oltre cui scattano gli aumenti degli oneri di urbanizzazione è stata individuata come la metà della dimensione strategica per ciascuna funzione. Quindi, quando un qualsiasi intervento edilizio supera questo limite, scattano gli incrementi che vengono applicati in modo progressivo fino al massimo previsto dalla legge regionale (+70%). In pratica si arriva a un raddoppio del contributo da pagare.
Unica eccezione per gli interventi residenziali, per il quale l'aumento massimo si ferma alla metà (+35%). Nessun cambiamento invece per gli oneri relativi agli interventi che restano sotto la soglia. "La logica di questa delibera è chiara - aggiunge l'assessore Biagi -. In un momento di grande trasformazione della città, trasformazione che è stata incentivata dall'Amministrazione comunale, i soggetti che traggono i maggiori profitti da questa fase devono dare un loro contributo alla collettività.
Comunque non si tratta di un pacchetto chiuso. La delibera è aperta alla discussione e ai suggerimenti che potranno arrivare dalle commissioni consiliari, dal consiglio comunale e dalle categorie economiche".