Piano urbano del traffico, rinviata la votazione sulla delibera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2002 21:36
Piano urbano del traffico, rinviata la votazione sulla delibera

Si è conclusa in Consiglio comunale la discussione sulla delibera che riguarda il piano urbano del traffico. La votazione sulla delibera e sugli ordini del giorno collegati è stata rinviata per mancanza di numero legale.
Nel corso della seduta il Piano generale del traffico urbano (PGTU) è stato esaminato e discusso. Ma la discussione sulla delibera e sugli ordini del giorno collegati (uno del centro-destra e due del centro-sinistra) non si è conclusa con il voto a causa della mancanza del numero legale (sia per alcune assenze nella maggioranza, sia per l'ostruzionismo dell'opposizione di destra).

Tutto, compresa la replica dell'Assessore alla Mobilità, è quindi rinviato alla prossima seduta (25 o 28 novembre, la data è ancora incerta). Una volta approvato il PGTU ci sono 30 giorni di tempo per presentare (da parte di chiunque: cittadini, comitati, associazioni) osservazioni e richieste di modifica motivate, che saranno successivamente discusse dal Consiglio comunale.
Il piano urbano del traffico è un vero e proprio libro dei sogni e anche scritto male». Lo hanno detto il consigliere di Forza Italia Valerio Abbate ed il consigliere di Alleanza Nazionale Antonio Gerardo Andriulli.

«Anzitutto - hanno rilevato i due consiglieri del centrodestra - mancano termini certi e concreti di valutazione del flussi del traffico. In secondo luogo questo piano si basa sullo sviluppo della collaborazione con le ferrovie dello stato e con l'Ataf ovvero due aziende attualmente inefficienti e che a nostro giudizio non garantiranno a breve termine il raggiungimento degli obiettivi di diminuzione dei flussi di traffico. Senza dimenticare che le centraline che rilevano lo smog sono poche e spesso sono sistemate in zone a scarsa incidenza del traffico: in queste condizioni il monitoraggio dell'inquinamento come può rispondere a criteri scientifici e statistici attendibili?».

«Un altro dei punti cardine del piano del traffico - hanno sottolineato - erano le tranvie ma di queste, per fortuna dei fiorentini e per incapacità della giunta, non se ne parlerà prima dello scadere della prossima legislatura». «Le piste ciclabili, che nel piano sono indicate come esempio di "mobilità alternativa" - hanno spiegato Andriulli e Abbate - non costituiscono affatto una rete fruibile: si tratta di singoli tronconi non collegati fra di loro, sono piene di buche e molto spesso, come in via Cavour, restano chiuse per lavori che durano all'infinito.

Gestite così hanno avuto come unico risultato quello di far perdere alla città preziosi posti auto». «La manutenzione di strade e marciapiedi - hanno concluso i due consiglieri - non può non farci tornare alla mente il numero di cause pendenti contro il Comune aperte da pedoni e automobilisti che hanno riportato danni per incidenti dovuti al dissesto del manto stradale».
Un tavolo permanente con i Comuni dell'area fiorentina, con la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, che consenta di concertare la riorganizzazione dei servizi di trasporto pubblico e una politica della sosta nelle aree di confine capace di drenare quote crescenti di mobilità privata verso la mobilità pubblica.

E' l'invito rivolto al Sindaco in un ordine del giorno presentato dai consiglieri Caffaz, Barbaro, Esposito, Lo Presti (DS), Pettini (Comunisti Italiani), Basosi e Conti (DL-Margherita), Papini (Verdi), Morelli (Udeur). L'ordine del giorno sottolinea anche la necessità «di una progettazione adeguata dei futuri cantieri e una modifica di quelli già aperti che consenta di evitare l'interruzione della rete ciclabile esistente», di «un piano particolareggiato per la mobilità su due ruote a motore da attuarsi con progressività, tenendo conto della situazione di emergenza connessa con l'apertura dei cantieri per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate», di «soluzioni tariffarie agevolate a favore degli utenti del trasporto pubblico per la fruizione dei parcheggi scambiatori e di quelli presso le fermate e le stazioni ferroviarie in ambito urbano» e «di un recupero della diffusa disponibilità di risorse esistenti in spazi privati con particolare riferimento a aree sosta e parcheggi aziendali».

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