Toccafondi (ApF): L'assessore riferisca in Consiglio comunale sull'andamento della cessione della Centrale del Latte

Redazione Nove da Firenze
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06 novembre 2002 15:48
Toccafondi (ApF): L'assessore riferisca in Consiglio comunale sull'andamento della cessione della Centrale del Latte

«L'assessore riferisca in Consiglio comunale sull'andamento della cessione di quote della Centrale del Latte». Lo chiede il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «Il bando di gara per la vendita di quote societarie - scrive Toccafondi in una interrogazione - doveva essere portato in Consiglio comunale per un ulteriore approfondimento. Il 28 febbraio scorso è scaduto il termine per la presentazione delle lettere di "manifestazione di interesse" rispetto alla vendita della centrale e sono pervenute all'amministrazione comunale quattro manifestazioni di interesse da parte di Granarolo, cordata toscana Cooperlat - Publimilk, Parmalat e Newlat».

«Il percorso di dismissione di quote - prosegue l'interrogazione - doveva essere progressivo nel tempo e le tappe previste erano la cessione immediata del 40% delle azioni costituenti il capitale sociale della Centrale, la contestuale sottoscrizione di un aumento di capitale, finalizzato alla realizzazione della una nuova sede e del nuovo stabilimento, tale da portare l'acquirente al 49% del capitale della società e la cessione di una seconda tranche di azioni, in modo da far giungere l'aggiudicatario a detenere il 79,988% del capitale, non oltre il 31 dicembre 2003».

«A novembre - sottolinea il capogruppo di Azione per Firenze - ancora il Consiglio comunale non è stato ancora informato dell'andamento delle procedure e la prima fase dovrebbe essere quasi terminata. Ma su un tema così importante che riguarda centinaia di lavoratori e di famiglie e una società storicamente e culturalmente importante per la storia di questa città è necessario un approfondimento del bando di gara. Il Consiglio comunale ha la necessità di poter esprimere giudizio sul testo e potrebbe avere anche la necessità di apportarvi alcuni emendamenti prima che questo sia reso pubblico».

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