Ancora crisi politica a Rignano.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2002 19:55
Ancora crisi politica a Rignano.

Ad appena 5 mesi dalle elezioni comunali anticipate tenutesi a Rignano sull'Arno dopo le dimissioni dell'ex sindaco Settimelli, è già in procinto di dimettersi il secondo assessore della Giunta ulivista capeggiata dal sindaco Magherini. A questo proposito riceviamo e pubblichiamo un intervento del capogruppo della Casa delle Libertà a Rignano Fabio Forni: "E dopo gli scandali politici amministrativi ancora al vaglio della magistratura, l’interruzione anticipata della legislatura, il commissario prefettizio e le elezioni anticipate del 26/27 maggio u.s.

nulla è cambiato sotto il sole di Rignano Sull’Arno. I soliti registi alla ribalta delle note urbanistiche e non, le solite famiglie legate a clientele e amicizie potenti, e i soliti personaggi che non conoscono stagioni (sempreverdi), sono sempre lì presenti alle poche manovre e scelte, nel segno della continuità, che questa giunta ha fatto. Nonostante la desolante e poco edificante fotografia descrittiva dell’amara realtà locale, si aggiunge dopo quattro mesi (due di rodaggio e uno di ferie) due eccellenti defezioni, quella già avvenuta delle dimissioni dell’Ass.

Innocenti (area DS) e quella annunciata e prossima al novero dell’Ass. Ferretti (DS). Noi comprendiamo il grande disagio e smarrimento vissuto a sinistra, in questo particolare momento, di quello che è stato un grande bluff e cioè la nascita e la coltivazione dell’Ulivo, un coacervo di cespugli e cespuglietti disomogeneo e innaturale, al capezzale di un partito che non ha saputo trasformarsi e modernizzarsi rispetto all’atteggiamento fortemente ideologizzato proveniente dagli ex- regimi comunisti, ma tutto questo è chiaro ai cittadini? Appare solare invece, anche ai non addetti ai lavori che la “ribellione” politico- amministrativo d’alcuni esponenti del centrosinistra è il naturale atteggiamento di chi credeva di poter svolgere in completa autonomia ed indipendenza un ruolo che è, da sempre in questo comune, relegato agli utili e “bravi” (o sciocchi) servitori. Questa vicenda delle dimissioni dei due assessori è la prova provata di una mancanza di democrazia e di libertà all’interno della coalizione di governo che impedisce il naturale svolgimento del ruolo assunto davanti ai cittadini, purtroppo, ahimè, Rignano e i Rignanesi sono a distanza di oltre tre anni dall’inizio della crisi nella attesa di essere governati o per meglio dire ordinariamente amministrati".

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