Decreto "sblocca-antenne": la Toscana fa ricorso

Redazione Nove da Firenze
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17 ottobre 2002 22:46
Decreto

FIRENZE- La Regione Toscana impugnerà davanti alla Corte Costituzionale il decreto legislativo 198/2002, più conosciuto come "decreto sblocca-antenne", contestandone la legittimità in quanto gravemente lesivo delle competenze attribuite alle Regioni. E' quanto ha deciso la giunta regionale, su iniziativa dell'assessore all'ambiente Tommaso Franci, dopo un esame del decreto con cui lo scorso settembre il ministro Gasparri ha ridisegnato il quadro normativo relativo alle infrastrutture di telecomunicazione.

"In realtà una vera e propria deregulation, inaccettabile e illegittima, anche alla luce della riforma costituzionale in senso federalista che il governo sembra ignorare - spiega Franci - Perdipiù, siamo di fronte ad un provvedimento che rischia di produrre un risultato del tutto contrario a quello auspicato, ovvero la paralisi di un intero settore piuttosto che la sua semplificazione, in un contesto di incertezza e di diffuso contenzioso istituzionale".
Tra le altre cose, il decreto invade pesantemente le attribuzioni regionali in materia di governo del territorio, materia soggetta alla potestà legislativa concorrente, in cui è alla Regione che spetta di legiferare, mentre lo Stato è chiamato a dettare unicamente i principi regolatori.

Stabilisce inoltre che le infrastrutture per impianti radioelettrici sono compatibili con ogni destinazione urbanistica e realizzabili in ogni parte del territorio comunale anche in deroga agli strumenti urbanistici. La Regione, ricordiamo, ha già provveduto ad impugnare anche la legge obiettivo 443/2001, che è la legge delega che costituisce il presupposto del decreto legislativo contro il quale adesso il governo regionale ha deciso il ricorso alla Corte Costituzionale.

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