A Viareggio ad un convegno su "Finanza territoriale e riforma costituzionale" L'assessore toscano al bilancio sottolinea l'incostituzionalità di alcune norme della finanziaria

Redazione Nove da Firenze
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03 ottobre 2002 19:52
A Viareggio ad un convegno su

FIRENZE- «Questa Finanziaria contrasta nettamente con le esigenze espresse dal sistema delle autonomie e mette in seria discussione la tenuta degli equilibri di bilancio delle Regioni e degli enti locali, oltre alla stessa sostenibilità finanziaria del welfare, della sanità e di altri servizi pubblici essenziali, con ripercussioni negative per i cittadini e per le imprese”. Esordisce con questo giudizio fortemente negativo e preoccupato l’assessore al bilancio e alle finanze della Toscana Marco Montemagni, che stamani ha aperto a Viareggio il convegno nazionale su “Finanza territoriale e riforma costituzionale” organizzato dalla Lega delle Autonomie.
«Il congelamento dell’aumento dell’addizionale Irpef, insieme ai tagli effettuati, – spiega - produrrà per gli enti locali la riduzione del livello e della qualità dei servizi erogati, con ricadute pesanti sulle famiglie: in particolare per i servizi sociali che costituiscono oltre il 70 per cento della spesa degli enti locali destinata ai servizi».
«Il blocco delle addizionali è un provvedimento assolutamente incostituzionale alla luce del nuovo sistema tributario, – attacca Montemagni - e creerà seri problemi a quelle Regioni che hanno fatto ricorso alla leva fiscale per conseguire l’equilibrio dei conti in sanità.

Il problema non si pone per la Toscana, dove la spesa sanitaria è sotto controllo: abbiamo conseguito l’equilibrio per l’anno 2001 e riteniamo di conseguirlo anche per il 2002. Rimane però il principio generale e la conseguenza, pesante, sarà che alcune Regioni si vedranno costrette a ridurre il livello delle prestazioni».
«Il blocco dell’addizionale Irpef, il blocco del personale e tutti gli altri vincoli imposti a Regioni ed enti locali – prosegue - non sono altro che un messaggio, neppure troppo sotto traccia, del governo Berlusconi: un modo per contrapporre uno ‘Stato centrale’ virtuoso al fianco dei cittadini in contrapposizione ad un sistema di enti territoriali dipinti come spendaccioni, inefficienti e che pensano solo ad aumentare le tasse.

Niente di più pericoloso, con uno stravolgimento della realtà ed un sottinteso concetto di subordinazione che contraddice la riforma costituzionale». «L’opposto – ha chiosato Montemagni - dell’esperienza toscana, che sul federalismo vanta una solida tradizione di rapporti rispettosi dell’autonomia di ciascuno, che ha già trasferito molte funzioni e competenze ed ha consolidato questa impostazione, ribadita in un recente protocollo, con un’intensa attività di concertazione». L’assessore è molto critico sul federalismo fiscale, che in Finanziaria è solo “una vaga promessa per il futuro nel contesto di una manovra fortemente centralistica”.

«Il federalismo fiscale – ha commentato – non può essere ridotto ad una contropartita in un scontro interno fra Tremonti e Bossi. Il federalismo fiscale è il punto centrale della riforma costituzionale».
«Identico comportamento è stato usato dal governo per l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, – ha proseguito Montemagni – vista la decisione unilaterale di ridurre la base imponibile che si configura con una vera e propria intrusione dello Stato in un tributo totalmente regionale.

La conseguenza sarà quella di ridurne il gettito, senza che alle Regioni sia garantita la compensazione della minore entrata. Il governo non ha voluto neppure aprire un tavolo di confronto sulla Finanziaria 2003 prima del suo varo, come invece avevano unitariamente richiesto Regioni, Comuni e Province». «Chiediamo dunque ora con forza al Parlamento – ha concluso Montemagni – di ascoltarci nel merito e di intervenire con quei profondi cambiamenti che si impongono nell’interesse dei cittadini e del Paese».

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