La passerella delle Cascine sarà abbattuta
La modifica del progetto del nuovo ponte sarà concordata con la Soprintendenza
Le associazioni chiedono di respingere il progetto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2002 18:10
La passerella delle Cascine sarà abbattuta<BR>La modifica del progetto del nuovo ponte sarà concordata con la Soprintendenza<BR>Le associazioni chiedono di respingere il progetto

Si è svolta oggi la Conferenza di servizi sul progetto di abbattere la passerella pedonale fra il quartiere fiorentino dell’Isolotto e il Parco delle Cascine, e di costruire al suo posto, un po’ più a monte, un ponte rotabile.
Il progetto – fortissimamente voluto dall’Amministrazione Comunale di Firenze – è avversato da gran parte dei cittadini, che ravvisano nel nuovo ponte rotabile (ritenuto da molti assai scadente anche per qualità architettonica) un cavallo di Troia che permetterà una nuova aggressione dei mezzi motorizzati fin dentro il cuore del Parco, tutelato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
La passerella delle Cascine deve essere abbattuta perché, in caso di piena dell'Arno, provocherebbe l'inondazione delle zone circostanti.

E' questo il parere dell'Ufficio idraulico del Provveditorato alle Opere Pubbliche arrivato qualche giorno fa all'Amministrazione comunale e che l'assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola ha reso noto durante la conferenza dei servizi convocata per sbloccare la vicenda della passerella delle Cascine che vede il cantiere per la realizzazione del nuovo ponte pedonale e ciclabile fermo. "L'attuale passerella delle Cascine costituisce una criticità idraulica che determina il persistente pericolo d'inondazione per vaste zone cittadine adiacenti al manufatto stesso - si legge nel parere del Provveditorato - La sostituzione del manufatto esistente è indispensabile per rimuovere le cause che oggi fanno persistere la criticità idraulica e quindi il pericolo d'inondazione.

La realizzazione del nuovo ponte deve essere inserita nell'ambito di un procedimento che prevede anche la demolizione della passerella esistente che come detto costituisce un ostacolo al deflusso delle acque. Altre soluzioni - continua il Provveditorato - non sono state e non vengono oggi ritenute possibili".
Alla conferenza dei servizi erano presenti, oltre ai all'Amministrazione comunale e al Quartiere 4, anche rappresentanti della Soprintendenza per beni architettonici e il paesaggio, della Provincia di Firenze, dell'Ufficio idraulico del Provveditorato e dell'Ufficio regionale per la tutela del territorio.

"A questo punto - spiega l'assessore Coggiola - appare chiaro che la vecchia passerella debba essere demolita. La Soprintendenza ci ha chiesto di modificare il progetto del nuovo ponte, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui arriva alle Cascine. Adesso quindi individueremo una soluzione progettuale concordata e condivisa che ci permetta di andare avanti con i lavori".
L’Amministrazione ha dunque autorizzato l’apertura di un cantiere lungo le sponde dell’Arno. Com’è noto, il Soprintendente per i Beni architettonici e per il Paesaggio arch.

Mario Lolli Ghetti ha invitato poi il sindaco Leonardo Domenici, il 18 ottobre 2001, ad indire una nuova Conferenza di servizi, dopo essere stato informato dai cittadini che alla Soprintendenza.… non era stato richiesto il parere di competenza. "Si rammenta – ha scritto Lolli Ghetti a Domenici – che l’esecuzione di tali lavori risulterebbe priva di autorizzazione ai sensi dell’art. 23 del SD. lgs. 490/99".
Il cantiere ha dovuto smettere dunque assai presto di essere operativo, ed è rimasto lì - per un anno - a rappresentare una barriera architettonica di scarso valore estetico e soprattutto pericolosa.

A testimonianza della volontà forse poco avveduta dell’Amministrazione di non recedere da un altro dei tanti progetti sgraditi alla cittadinanza che essa ha messo in agenda.
Il "Comitato per la difesa delle Cascine e della passerella pedonale dell’Isolotto" si augura che dall’esito dell’odierna Conferenza di servizi derivi non solo il solenne e definitivo ritiro del progetto, ma anche la rimozione immediata dell’inutile cantiere lungo le sponde dell’Arno.
La pretesa ‘modernizzazione’ di Firenze sta comportando in tutta la città un accumulo di interventi all’insegna del bitume, del cemento, della deforestazione urbana, del collasso della mobilità, che mettono a dura prova il sistema nervoso e la pazienza dei cittadini.

In alcuni casi sembrano essere rimasti a disposizione solo strumenti ai limiti delle buone regole della convivenza civile. Tutto questo non sembra più accettabile.
"Progettata dagli Ingegneri Carlo Damerini e Vittorio Scalesse e realizzata nel 1962, la passerella pedonale di collegamento fra il quartiere dell’Isolotto e il parco della Cascine costituisce una delle primissime opere realizzate a Firenze in cemento armato precompresso. Con la sua linea sobria e minimalista della sottile campata unica di 90 metri lineari di luce ha costituito dalla sua costruzione ad oggi un prezioso accesso esclusivamente pedonale al parco delle Cascine".

Questo l'esordio dell'appello che numerosi esponenti del mondo della cultura, accademici, docenti di restauro e di urbanistica, associazioni ambientaliste e di volontariato, e la Comunità di base dell'Isolotto hanno trasmesso nel maggio 2001 al Sindaco di Firenze e alle altre autorità competenti. I firmatari dell'appello definiscono "insensato" l'intervento di distruzione di "un manufatto di pubblica utilità ancora validissimo sotto il profilo dell’efficienza strutturale e funzionale, che necessita solo di opere di manutenzione ordinaria", oltre che "una importante memoria di storia della cultura tecnica e dell’Ingegneria Civile, unica per la nostra Città".

L'intervento è bocciato anche sul piano ambientale perché "se letto nel contesto anche della realizzazione del nuovo ponte della tramvia veloce previsto all’altezza di piazza Paolo Uccello, costituisce un attacco gravissimo alla tutela dei valori storico-ambientali e paesaggistici del Parco delle Cascine, finora preservati dall’invasione dei mezzi veicolari proprio grazie alla presenza dell’attuale passerella". Secondo il comitato di esperti che si oppone al progetto "non è credibile la giustificazione del non rispetto da parte della attuale passerella del nuovo livello di massima piena stabilito dalla Autorità di Bacino, perché il manufatto essendo a luce unica smaltisce l’acqua di piena certamente meglio di tutti gli altri ponti fiorentini come ha del resto dimostrato nell’evento della piena del 1966".
L'iniziativa del Comune è ritenuta impropria sotto l'aspetto della qualità progettuale perché "di contro alla distruzione di una importante testimonianza realizzerebbe un’opera moderna che non porterebbe nessun valore di novità alla Città", e un errore anche sotto il profilo economico per il dispendio di risorse pubbliche.

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