"Usate meno l'auto privata e di più il mezzo pubblico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2002 15:34

«Lasciate le auto a casa e usate il mezzo pubblico». Il sindaco Leonardo Domenici riprende possesso dell'ufficio e si rivolge così ai fiorentini dalle pagine della Repubblica. Annuncia che a dicembre si potranno raggiungere le mostre della Fortezza prendendo il treno, che l'Ataf verrà potenziato. Ma ora che «ovonda» e girotondo della Fortezza battono il tempo della città, le prime parole sono per gli automobilisti.
«C'è una percentuale che può fare a meno dell'auto, dobbiamo cambiare le abitudini, se si pensa di venire qui con quelle automobilone grosse si fa un errore.

E non si dica che prima il traffico era migliore perché non è così», sostiene Domenici con al fianco l'assessore al traffico Vincenzo Bugliani, il vicesindaco Giuseppe Matulli e il direttore della mobilità Mario Preti.
«Per decenni si è parlato di innovazione della città, noi abbiamo smesso di parlarne perché la stiamo facendo ed è una occasione di cambiamento positivo anche per il traffico e per il trasporto pubblico», dice il sindaco ora che la stagione dei grandi cantieri è cominciata.

Non ha più senso però pensare al traffico e all'Ataf come questioni solo fiorentine, aggiunge pure: «E' giunto il momento di affrontare la dimensione metropolitana». In che modo? Non avremo il sindaco metropolitano nel 2004, dice Domenici, possiamo però immaginare un percorso a tappe: «Propongo che nei programmi dei candidati sindaci del 2004 ci sia l'impegno di costruire in pochi anni una unità amministrativa». Di dar vita cioè ad unico grande Comune dall'Impruneta a Campi.
"Un invito che -risponde Vincenzo Donvito, presidente Aduc- se preso in maniera avulsa dallo specifico, e considerando che la citta' di Firenze e' una delle capofila delle domeniche e dei sabati cosiddetti ecologici con l'obbligo di non usare i mezzi a motore, farebbe onore a chiunque.

Ma non siamo in un bar della provincia di Buenos Aires, dove tra emigranti che conoscono la situazione grazie ai racconti dei nonni, ci potrebbe anche essere qualcuno che si sperticherebbe in un elogio. Siamo in Italia e a Firenze, dove le cose e le strutture si conoscono, e soprattutto si conosce cio' che e' stato fatto con un solo, premeditato e reiterato, intento demagogico.
Stiamo parlando delle piste ciclabili. Praticamente inesistenti. E dove ci sono, i percorsi, nella maggiorparte dei casi, penalizzano la mobilita' pedonale piuttosto che quella veicolare.

Stiamo parlando di un simulacro edificato per tenere contenti i pruriti ecologici di un ambientalismo cinghia di trasmissione del potere politico; un ambietnalismo avulso dalle esigenze degli amministrati e disarmonico rispetto all'ambiente stesso.
Se si fa appello perche' i cittadini usino la bicicletta, ci si deve ricordare che per usare questo mezzo ci vogliono i percorsi. Che non ci sono. Non solo. Ma dove ci sono, in caso di lavori (come alla Fortezza da Basso e non solo), sono i primi ad essere penalizzati, con interruzione e cartelli del tipo arrangiati.

L'alternativa e' andare in bicicletta in mezzo al traffico? Ma il Sindaco Domenici lo ha mai fatto, ci e' mai andato in bicicletta in una simile situazione rischiando la vita e condannando i propri polmoni?
Crediamo che il Sindaco avrebbe fatto meglio a stare zitto, perche' ha solo aggiunto la beffa alla demagogia, compromettendo ulteriormente la sua credibilita' in tutta questa civicamente mostruosa operazione di restiling della viabilita' e mobilita' di Firenze".

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