10 luglio 2002 – Facilitare il percorso di nascita naturale predisponendo chiare indicazioni nel Piano sanitario regionale. Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dalle consigliere dei Ds Rosa Barone, Beatrice Biagini, Gloria Campi e Cristina Gabbrielli, che hanno accolto emendamenti proposti da Carlo Bevilacqua (capogruppo di Forza Italia), per richiedere, alla Regione Toscana e al Consiglio regionale, di dare vita a un tavolo interistituzionale, con un rappresentante della Regione Toscana, della Commissione regionale e di quella provinciale per le pari opportunità, perché nelle linee guida dell’intero sistema regionale “vengano recuperati riferimenti più precisi, non solo di mantenimento ma di potenziamento delle esperienze esistenti di percorso nascita”.
Il Consiglio provinciale raccomanda, peraltro, che nella costituzione del tavolo e nella predisposizione delle linee guida del “percorso nascita naturale” siano parte attiva le rappresentanti delle associazioni di categoria delle ostetriche. Il Presidente del Consiglio regionale, in particolare, è invitato a fari interprete presso la Commissione regionale pari opportunità ad informare e coinvolgere della questione le Commissioni pari opportunità provinciali esistenti a livello nazionale.
La Commissione pari opportunità della Provincia si era data nel 2001 l’obiettivo di affrontare e approfondire il tema della “nascita” come momento sociale di rilevante importanza.
In questa prospettiva è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti un convegno, il 12 aprile scorso, sulla ‘Nascita naturale: condizione per il benessere, investimento per il futuro. Esperienze, progetti, raccomandazioni per il nuovo Piano sanitario regionale’, con l’obiettivo di verificare quanto i contenuti innovativi presenti nelle disposizioni sul “percorso nascita” nel Piano sanitario regionale 1999-2001 e riconfermate nel nuovo, avessero avuto modo di tradursi in pratiche assistenziali.
Si puntava inoltre a costruire una rete di contatti tra gli operatori del settore di cui tenere conto nel futuro Piano di indirizzo e ad affermare il principio della libertà di scelta della donna rispetto all’esperienza del parto. Dagli interventi (oltre duecento i partecipanti) è emerso un quadro del percorso nascita in Toscana i cui elementi principali sono da una parte una netta prevalenza dell’approccio medicalizzato, dall’altra una carenza di esperienze di “parto alternativo”. Proprio quest’ultime hanno dimostrato di garantire, in termini sicurezza, le donne e i nascituri, ma vi sono grosse difficoltà in termini organizzativi, “di logica aziendalista, ma anche culturale e politica per il fatto che seppure in presenza di indirizzi che vanno chiaramente in questa direzione manca il riconoscimento del valore sociale di queste pratiche.