"Forza Italia si schiera in difesa del sovrintendente ai beni ambientali e architettonici Domenico Valentino -racconta stamani La Repubblica- attaccato duramente durante il consiglio comunale di lunedì da alcuni esponenti della maggioranza. Lui reagisce chiamandosi fuori dalle polemiche, ma la presa di posizione del centrodestra, che dice di aver appreso alle 19 di ieri sera, lo colpisce positivamente: Lungi da me scatenare tutto questo putiferio, ho solo scritto una lettera un po' forte.
L'altro ieri il consigliere diessino Giorgio Bonsanti ha chiesto di proporre al ministero di rimuoverlo dal suo incarico per incompatibilità ambientale. La rabbia è scattata dopo la lettera dal tono scocciato in cui Valentino rimandava la decisione sulla richiesta, approvata all'unanimità dal consiglio, di mettere la statua di Anna Maria de' Medici all'uscita degli Uffizi di Isozaki assieme ad altre tre sculture da commissionare ad altrettante artiste.
Le frizioni tra amministrazione comunale e Valentino non nascono certo con quella missiva ma sono più profonde e antiche.
Già nel '94 fu allontanato dalla sovrintendenza, proprio per incompatibilità ambientale".
«Gli attacchi al soprintendente Valentino sono eccessivi». E' quanto sostiene Alessio Papini, capogruppo dei Verdi in Palazzo Vecchio
«Le richieste partite da alcuni membri della maggioranza di rimuovere il soprintendente Valentino per "incompatibilità ambientale" con Firenze - ha aggiunto Papini - sono a nostro avviso pretestuose e potrebbero nascondere forse il desiderio di accelerare l'iter di alcune opere sulle quali Valentino ha posto dei dubbi ben giustificati come la nuova passerella delle Cascine».
Secondo il capogruppo dei Verdi «la lettera inviata dal soprintendente al Presidente del Consiglio comunale è stata sicuramente sopra le righe ma può semmai essere spiegata con il grande attaccamento di Valentino alla città. Ritengo si tratti tutt'al più di un equivoco come appare anche da dichiarazioni successive». «Sollecitiamo quindi un chiarimento tra Soprintendente e Presidente del Consiglio - ha concluso Papini - e ci auguriamo anzi che da più parti si dimostri amore, sia pure un po' troppo passionale, per Firenze».