FIRENZE- Gli uffici legali della Regione Toscana attendono di conoscere le motivazioni con cui il Tar ha deciso di annullare l'aggiudicazione dell'incarico di studio finalizzato alla definizione di un intervento complessivo di bonifica in tutte le aree interessate dall'inquinamento del Merse prodotto dalla fuoriuscita di acque dalla miniera di Campiano. Proprio sulla base delle motivazioni sarà possibile decidere sull'eventuale ricorso al Consiglio di Stato, fermo restando che la sentenza dei giudici non annulla automaticamente il contratto con la ditta incaricata.
Ma al di là degli aspetti giuridici, la cosa che conta più di tutti è che le attività di monitoraggio vadano avanti, nell'interesse pubblico, per individuare in tempi rapidi la soluzione complessiva meno costosa. E' quanto intende sottolineare l'assessore all'ambiente Tommaso Franci, alla notizia dell'accoglimento del ricorso da parte di un secondo gruppo che aveva partecipato al bando per l'affidamento dell'incarico. "Proprio nei giorni scorsi l'impresa incaricata aveva consegnato nei tempi previsti i risultati della prima fase di studio e aveva iniziato la seconda fase, quella di analisi dei dati raccolti e di individuazione delle cause dell'inquinamento - ricorda Franci - Mi preme sottolineare questo aspetto, perché l'oggetto di questo studio, ovviamente ancora in corso, è proprio quello di individuare cause e soluzioni, e mi sembra perlomeno curioso che i ricorrenti possano anticipare conclusioni a questo riguardo.
Le reputo vere e proprie illazioni, che dovremo valutare anche alla luce dei rapporti passati e presenti con la Mineraria Campiano".
