Medio Oriente, il sindaco Domenici scrive ad Annan, Bush, Putin e Prodi: "A Firenze la conferenza internazionale di pace"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2002 15:04
Medio Oriente, il sindaco Domenici scrive ad Annan, Bush, Putin e Prodi:

"La città di Firenze sente forte la necessità di dare il proprio apporto al processo di ricostruzione di una convivenza pacifica fra i popoli. Per questo le scriviamo per offrire la nostra disponibilità a ospitare la annunciata conferenza internazionale per il Medio Oriente". E' quanto scrive il sindaco di Firenze Leonardo Domenici in una lettera inviata al segretario generale dell'Onu Kofi Annan, al presidente americano Bush, al presidente russo Putin e al presidente della commissione europea Romano Prodi.

"La notizia della proposta di una conferenza di pace internazionale per il Medio Oriente ci riempie di gioia - scrive Domenici - La novità lanciata da Usa, Ue, Onu e Russia segna una svolta decisiva per la situazione in questa martoriata terra e apre la strada a un percorso di pace e convivenza". La candidatura di Firenze sede dei colloqui di pace viene dunque ribadita ai più alti livelli, dopo la positiva valutazione già espressa alla fine dello scorso anno dal governo italiano: allora il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, rispondendo alla proposta avanzata da Domenici a Berlusconi, aveva scritto che il governo "avrebbe preso in seria considerazione la possibilità di ospitare a Firenze incontri fra israeliani e palestinesi", ritenendo la città "sede ideale sotto ogni punto di vista, per ospitare riunioni delicate come quelle tra le parti in causa nel conflitto mediorientale".

Nel messaggio inviato a Annan, Bush, Putin e Prodi, Domenici afferma ancora: "Crediamo importante l'impegno di tutti, dai governi alle singole città, al processo di pace. Firenze, città del dialogo tra i popoli e insignita dall'Onu del titolo di città messaggera di pace, si sente pienamente coinvolta nella ricerca di una soluzione per la crisi mediorientale ed è disponibile a offrire il proprio contributo concreto per creare un futuro che non sia di guerra e di odio tra i due popoli mediorientali".

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