"La Toscana non può chiudere le porte al Social Forum Europeo -afferma Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana- La nostra è sempre stata terra di d’accoglienza e di dialogo. Il dirsi disponibili ad accogliere quest’incontro non significa né riconoscersi né condividere tutte le prese di posizione che il movimento no-global esprime. Significa solo offrire un luogo in cui si possa discutere e confrontarsi. Mi auguro che su questo non si debba vivere una nuova contrapposizione politica in Toscana per i prossimi sette mesi! Sarebbe del tutto ingiustificato ed incomprensibile.
Per noi c’è un aspetto discriminante, quello della non violenza, a cui non rinunceremo mai. Valuteremo insieme al Comune ed alla Provincia di Firenze come affrontare e risolvere le questioni logistiche ed organizzative. Ci impegneremo per costruire le condizioni di un Forum sicuro e pacifico: per i manifestanti e per la città".
«Per il Consiglio comunale la discussione sul Forum sociale europeo è tabù».
Lo ha dichiarato la vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli.
«La mia mozione, che invita il Sindaco a dare parere negativo sullo svolgimento a Firenze di questa iniziativa - ha ricordato la Giocoli -è all'ordine del giorno già da due sedute dell'assemblea di Palazzo Vecchio.
Eppure la discussione, nonostante i numerosi solleciti al Presidente Brasca, non è ancora iniziata. Forse si teme che alcuni petali della Margherita svolazzino scomposti ? O altri membri della maggioranza non siano proprio allineati e compatti ?» «Il Sindaco - ha aggiunto la vicecapogruppo di Forza Italia - aveva espressamente annunciato di voler coinvolgere il Consiglio Comunale in questa scelta e quindi attendo per la prossima seduta, ovvero il 29 aprile, di sapere direttamente da Domenici se formalmente ha già dato parere positivo alla richiesta pervenutagli».
«Questo voler evitare l'argomento e prendere tempo - ha concluso la Giocoli - è sintomatico del procedere di questa amministrazione che vuole tenere all'oscuro delle proprie scelte la città e i suoi rappresentanti. Ci saremmo aspettati da questa sinistra che tutti i giorni sale in cattedra per dispensare lezioni di democrazia un ben altro comportamento».