La crisi al Quartiere 2 nel dibattito politico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2002 23:45
La crisi al Quartiere 2 nel dibattito politico

«Auspichiamo che la crisi all'interno del Quartiere 2 non si chiuda burocraticamente ma sia invece l'occasione per riaprire una discussione sui valori fondanti la sinistra e su come ricostruire una sinistra sociale forte e capace di battere il governo Berlusconi». E' quanto hanno dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista in Palazzo Vecchio Monica Sgherri e la consigliera al Quartiere 2 Letizia Bussotti. «Trova nuovamente conferma il nostro giudizio che la crisi politica e istituzionale di Palazzo Vecchio è strutturale - hanno aggiunto le due esponenti di Rifondazione Comunista - e che l'operazione di verniciatura di facciata avvenuta con la nomina dei nuovi assessori in giunta ha avuto il solo significato di segnalare la lunga lista di esclusi, scontenti e non rappresentati.

La crisi si è oggi allargata al Consiglio di Quartiere 2: non crediamo sia un caso. Soprattutto non capiamo per quali equilibrismi politici non sia avvenuta prima visto che la maggioranza consiliare nel Quartiere 2 si era ripetutamente spaccata su questioni di indirizzo politico fondamentali, come la mozione sul "Gay Pride", sulla "legge Bossi-Fini" e sulla "legge Moratti", con strane adesioni di voti di esponenti della maggioranza di centro sinistra allo schieramento di centro destra e l'astensione del Presidente».

«Ora bisogna riaprire una discussione a partire dal ruolo che i governi locali possono svolgere anche sugli obiettivi posti dal documento delle autorità locali di Porto Alegre - hanno concluso Sgherri e Bussotti - ed i Consigli di Quartiere possono, e devono, in questo ambito, svolgere una funzione fondamentale proprio nell'obiettivo di un decentramento reale, di competenze e risorse finalizzate anche alla necessità di dare nuovi strumenti di partecipazione e nuovi metodi nei rapporti tra amministrazione ed amministrati, ossia alla necessità del "bilancio partecipato".

Ma soprattutto devono rispondere al compito fondamentale della ricostruzione della sfera pubblica sotto nuove forme praticando così scelte in netta discontinuità con quanto portato avanti fino a oggi e riconfermato nell'ultimo bilancio approvato dal Consiglio Comunale e dai consigli di quartiere che invece nega nelle risorse assegnate il decentramento ai quartieri».
«Non condivido la sostanza e soprattutto il metodo della crisi aperta da una parte della maggioranza al Quartiere 2». Lo sostiene Giovani Fittante, capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana".

Secondo Fittante «aprire un'altra crisi quando ancora non si è completamente chiusa quella in Palazzo Vecchio è indici di autolesionismo. Non credo che i cittadini, dopo aver assistito allo spettacolo poco edificante di questo ultimo mese, si appassionerebbero ad un altro braccio di ferro per decidere se il nuovo Presidente del Quartiere 2 debba essere un esponente dei Ds o della Margherita». «Questo - ha concluso il capogruppo di Insieme per l'Ulivo in Toscana - è l'ennesimo esempio, se ancora ce ne fosse bisogno, della necessità, da me avanzata e formalizzata ieri in una lettera al Sindaco, ai capigruppo ed ai segretari di partito di centrosinistra della convocazione urgente di una riunione di maggioranza per vedere se c'è ancora una volontà di praticare una politica unitaria all'interno dell'Ulivo fiorentino oppure se ognuno va da se in base alle proprie esigenze».

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