Da Lucca lo studio di un nuovo meccanismo di programmazione

Redazione Nove da Firenze
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19 febbraio 2002 23:40
Da Lucca lo studio di un nuovo meccanismo di programmazione

LUCCA- «Il protocollo d’intesa che abbiamo firmato oggi con la Provincia di Lucca ha dei tratti di assoluta novità rispetto a protocolli simili siglati nei mesi scorsi in più parti della Toscana. E Lucca, nel suo piccolo, ha tutti i punti di forza e alcune delle problematiche che contraddistinguono la nostra Regione». Esordisce con queste parole il presidente Claudio Martini, nella conferenza stampa che si è svolta stamani a Palazzo Ducale. «Questo protocollo – spiega - contiene difatti all’interno l’idea di un progetto pilota di programmazione sulla dimensione provinciale, la cui sperimentazione sarà utile per tutti noi e potrà successivamente trovare applicazione in altre aree delle Toscana».

La Regione ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti sul terreno della devolution. «La nostra idea di federalismo non è un decentramento che si ferma al livello regionale – commenta il presidente della Toscana - ma un processo che coinvolge anche province e comuni. La nostra regione può giocare un ruolo importante e abbiamo deciso di iniziare responsabilizzando i livelli sovracomunali nelle loro funzioni di programmazione».
Il protocollo firmato oggi affida infatti alla Provincia di Lucca competenze rilevanti sulla programmazione economica e territoriale, sulla progettazione di importanti opere in materia di infrastrutture, di difesa del suolo, di sviluppo economico e di tutela dell’ambiente, ma anche per ciò che riguarda le politiche culturali.
«La logica con cui abbiamo deciso priorità ed interventi non è emergenziale – precisa Martini - L’idea non è quella di riparare a danni già avvenuti, ma di cercare un salto qualitativo per uno sviluppo sostenuto, sostenibile e durevole.

Né è questo un protocollo chiuso, bensì aperto nei contenuti, rispetto a quelli che saranno gli sviluppi degli eventi, e nella partecipazione, per tutti i soggetti istituzionali e sociali che vorranno dare il loro contributo: il volontariato, ma anche gli impreditori e le fondazioni». «Purtroppo – conclude il presidente della Regione – devo registrare con rammarico che in tutti questi anni non è stato possibile stabilire un analogo rapporto di collaborazione con il Comune di Lucca che ha, a più riprese, dimostrato la chiara intenzione di procedere per conto suo, senza mai ricercare un rapporto positivo con la Regione.

Il risultato è quello di rinchiudere la città in una sorta di isolamento che, temo, non porterà frutti positivi, perchè la logica istituzionale, che è quella vincente, auspica una collaborazione tra Regione, Comuni e Provincia indipendentemente dalle maggioranze che li governano».
Dal canto suo il sindaco di Lucca, Pietro Fazzi, non ha voluto replicare alle osservazioni del governatore Martini, limitandosi a definirle ''dichiarazioni di stampo elettorale''.

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