"La Toscana ricorra alla Corte costituzionale anche per le norme vessatorie nei confronti dei Comuni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2002 15:18

«Fa bene la Regione Toscana a proporre ricorso presso la Corte costituzionale contro alcune norme della legge finanziaria 2002 del governo Berlusconi che ledono l'autonomia delle Regioni italiane. Tuttavia riteniamo che il ricorso annunciato dalla Giunta regionale dovrebbe riguardare anche l'articolo 24 relativo al patto di stabilità interno per Province e Comuni, che contiene disposizioni vessatorie e di dubbia legittimità che non mancheranno di produrre effetti negativi sui bilanci degli enti locali».

E' quanto hanno dichiarato il capogruppo dei Ds Ugo Caffaz ed il consigliere Antongiulio Barbaro. «L'articolo 24 - hanno proseguito Caffaz e Barbaro - contiene un limite agli impegni di spesa e al complesso dei pagamenti per il 2002 che è finanziariamente assurdo e giuridicamente sospetto. Tale limite impedisce ai Comuni di utilizzare le risorse finanziare anche laddove queste siano disponibili, comprimendo quindi in modo arbitrario la capacità di decidere sulle proprie risorse e determinando una potenziale contrazione dei servizi al cittadino.

Inoltre appare in contrasto con il nuovo dettato costituzionale, la riforma federalista voluta dall'Ulivo e confermata dall'esito del referendum dell'ottobre 2001, che all'articolo 119 stabilisce proprio l'autonomia finanziaria di entrata e spesa per i Comuni». «Non potendo i Comuni promuovere presso la Corte costituzionale un procedimento per conflitto di attribuzione - hanno aggiunto i due consiglieri diessini - riteniamo che la Regione Toscana, accogliendo con ciò anche una proposta già avanzata dall'ANCI regionale e nazionale, debba includere nel ricorso annunciato anche la richiesta di pronunzia di illegittimità dell'articolo 24.

Valuteremo insieme ai gruppi consiliari della maggioranza di Palazzo Vecchio l'opportunità di presentare una specifica risoluzione da sottoporre presto al voto del Consiglio comunale che solleciti la Regione in tal senso». «La giunta e la maggioranza di Palazzo Vecchio sono impegnati comunque, in sede di bilancio 2002, a rispettare questi assurdi vincoli inseriti dal Governo Berlusconi - hanno concluso Caffaz e Barbaro - ciò non fa venire meno la necessità di una presa di posizione e di una battaglia di principio nei confronti di norme che penalizzano gli enti pubblici più vicini alle esigenze dei cittadini e che connotano l'attuale Governo come il più centralista dal 1996».

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