Franca Valeri e Urbano Barberini portano Abraham Yehoshua al Teatro della Pergola (5/10 febbraio 2002 – ore 20.45)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2002 13:05
Franca Valeri e Urbano Barberini portano Abraham Yehoshua al Teatro della Pergola (5/10 febbraio 2002 – ore 20.45)

La commedia si svolge nell arco di un intera giornata e racconta di un figlio accademico e ambizioso, Ezra, che è ospite in casa della madre Rochelle dopo la morte del padre. Ezra è un uomo frustrato, oscurato da una moglie più brillante, e preda di una fastidiosa febbriciattola, ovviamente dai risvolti psicosomatici.
La mamma sta per trasferirsi e il figlio va ad aiutarla a svuotare la casa, per sbarazzarsi di un ammasso di cose inutili che non troverebbero posto nella nuova sistemazione.

Lei cerca con ogni mezzo di darle al figlio, ma lui si oppone disgustato. Tra loro si instaura una vera e propria prova di forza: da una parte la mamma riesce a imporgli un bel po’ di cose, dall’ altra lui le rifiuta con uno sdegno irrazionale, il cui motivo si capirà in un secondo momento.
In questo duello verbale, che si ripropone nel corso di tutta la commedia, con aspetti spesso ironici e umoristici, si trova coinvolta la sorella Eva. Anche lei, prossima al divorzio, sta smantellando la propria casa ed è altrettanto determinata nel respingere le cianfrusaglie della madre.

Entrambi i fratelli non colgono il significato emozionale del desiderio della mamma di dare via quegli oggetti. Un desiderio sottile di purificare la casa dai ricordi e per fare ciò cerca di alleggerire il senso di soffocamento e di oppressione che quel possesso le crea.
Ispirato a Yehoshua dal senso di rigetto che la società contemporanea esterna nei confronti della morte, Possesso ha in sé anche un elemento autobiografico. L’autore isreaeliano lo scrisse infatti nel 1983, subito dopo la morte del padre, travasando in Rochelle molte delle caratteristiche della propria madre.


Franca Valeri ha sin dal primo momento amato questo testo e il personaggio che interpreta. La sua caratterizzazione di Rochelle non è certo comica: si limita a sottolineare la secchezza delle battute, e la verità delle situazioni, fino a virare di un lieve sentimento di gioia il clima umbratile e malinconico che caratterizza l’inizio della commedia.

In evidenza