Contro l’inquinamento bisogna incrementare, soprattutto per la popolazione anziana, azioni di educazione alla salute che propongano luoghi di aggregazione e stili di vita nuovi, caratterizzati da una vita meno sedentaria. Lo sostiene la Presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini. «Di tutto ciò - ha aggiunto l’Agostini - ne parleremo durante il dibattito in commissione sul piano sanitario regionale. Questa sarà l’occasione per elaborare un piano per la salute che, oltre all’integrazione sociosanitaria, interessi tutti coloro che usufruiscono di servizi e possa proporre ai cittadini occasioni per rimanere attivi e comunicativi indipendentemente da patologie, genere o età, valorizzando le esperienze e le potenzialità di ciascuno e la qualità della vita».
«Il Governo - ha ricordato la Presidente della commissione sanità - sta per emanare un decreto, già sottoscritto dalla conferenza stato-regioni il 22 novembre scorso. Gli orientamenti normativi previsti dal Ministero della Salute annunciano i cosiddetti “Livelli Essenziali di Assistenza” (LEA). Con questi provvedimenti si escludono dai livelli di assistenza garantiti molte prestazioni fino ad oggi considerate di routine, ed in particolare quelle appartenenti al settore della terapia fisica».
Secondo l’Agostini «questo provvedimento assume una valenza particolare di impatto sociale e politico dato che la maggior parte dei cittadini prenderanno atto delle innovazioni soltanto al momento del bisogno terapeutico, ovvero quando il loro medico di fiducia avrà prescritto una possibile soluzione alla loro malattia. Il problema diventa più grave se consideriamo che a questi servizi si rivolge principalmente gli anziani abituati, purtroppo, a sottoporsi ai cicli di terapia fisica in modo sistematico, anche in assenza di una dimostrata efficacia».
«Come amministratori - ha osservato la Presidente Agostini - dobbiamo incrementare, soprattutto per la popolazione anziana, le azioni di educazione alla salute che propongano luoghi di aggregazione e stili di vita nuovi, caratterizzati da una vita meno sedentaria. L’efficacia preventiva dell’attività motoria è dimostrata da numerosissimi studi sia a favore della prevenzione delle malattie cardiovascolari che della prevenzione delle cadute con frattura di femore nell’anziano. Come Comune dovremo offrire soluzioni alternative credibili alla terapia fisica per consentire agli utenti di rompere il circolo vizioso delle prescrizioni ripetute e dare in ogni caso una risposta veramente efficace al paziente.
La cosiddetta “terapia del movimento” è valida per prevenire, negli anziani, quei dolori che spesso li portano alla prescrizione di terapia fisica». «Non scopriamo niente di nuovo - ha concluso l’Agostini - visto che esistono già occasioni in cui si svolgono corsi di questo tipo. I partecipanti non sono però ancora abbastanza numerosi e comunque non sono questi gli utilizzatori di prestazioni sanitarie. La novità dovrebbe essere quella di riuscire a coinvolgere un numero molto più ampio di cittadini anziani attraverso specifiche azioni di promozione e sostegno della partecipazione ad attività motorie, indirizzo che deve venire di più anche da parte dei medici di famiglia e delle stesse associazioni di volontariato degli anziani.
Per garantire equità e universalità delle prestazioni sanitarie veramente necessarie anche nell’ambito di un contenimento della spesa previsto dalle linee nazionali. Viste le nuove norme governative in tema di salute, si impone urgente, per le amministrazioni locali, un impegno forte nella progettazione e sostegno anche economico di iniziative che devono vedere coinvolti tutti gli enti e che possono e devono contare anche sull’apporto del volontariato, anche quello specifico delle associazioni degli anziani e dei sindacati dei pensionati, sia nella loro promozione che nella loro attuazione».