Per colpa della Regione la società che doveva gestire il patrimonio immobiliare pubblico non è ancora attiva. E per questo motivo il Comune di Firenze, così come altri comuni dell'hinterland, non può dare risposte agli inquilini di case pubbliche. Lo ha detto il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «Sono già trascorsi nove mesi - ha ricordato Toccafondi - dall’approvazione, in Consiglio comunale, della convenzione per la costituzione della “livello ottimale d'ambito dell'edilizia residenziale pubblica».
«E’ anche stato firmato un protocollo di intesa tra comuni e regione - ha proseguito l’esponente del centrodestra - che prevedeva che entro il 31 dicembre sarebbe stata firmata la convenzione e attivata la società per azioni. Ma i 33 comuni fiorentini sono ancora in attesa della delibera regionale relativa ai criteri di scioglimento delle singole aziende dell’edilizia territoriale, senza la quale non è possibile procedere con la firma della convenzione». «Senza la decisione della Regione - sottolinea il capogruppo di Azione per Firenze - non risulta possibile dare certezze agli inquilini ed ai dipendenti delle vecchie aziende territoriali per l’edilizia residenziale.
L’amministrazione comunale ha fatto quello che doveva fare ottemperando alla legge regionale. Le inadempienze sono invece da riferirsi alla Regione Toscana che non sembra avere intenzione di determinare i criteri di scioglimento delle “Ater”, passaggio fondamentale per poter dare atto alla delibera del Consiglio comunale. Chiedo all'Assessore di comunicare a tutti gli inquilini, tramite newsletter, gli sviluppi della vicenda sottolineando che il Comune ha già fatto quanto doveva, mentre è la Regione che risulta inadempiente».