L’istituto di vigilanza del settore assicurativo ha rinviato ieri il suo giudizio di approvazione dell’operazione di take-over del 29 per cento di Fondiaria da parte della società di Torino. Tuttavia l'ISVAP non pregiudica in futuro “una diversa valutazione dell’operazione, a seguito di una nuova richiesta” e non impone la procedura di offerta pubblica di acquisto.
Fondiaria ieri ha fatto sapere che resta aperta ad esaminare ogni progetto “che consenta la creazione di valore per l’impresa, il gruppo e tutti i propri azionisti, in coerenza con quanto già deliberato negli ultimi consigli di amministrazione”.
In particolare il 17 dicembre erano stati fissati alcuni requisiti fondamentali per una possibile fusione, fra i quali che fosse Fondiaria ad ‘inglobare’ Sai (e non viceversa) e che sede, direzione generale e ragione sociale della nuova aggregazione restassero a Firenze. Il consiglio di amministrazione di Fondiaria, presieduto da Roberto Gavazzi, ribadisce così una volta di più il suo parere negativo al progetto di fusione con la Sai.
Restano dunque sterilizzate le azioni detenute da Sai nella compagnia fiorentina eccedenti il 2% quand'anche fosse acquisito il pacchetto ex Montedison.
Oggi Sai ha il 9,7% di Fondiaria (e Fondiaria poco più del 5% di Sai) e Montedison il 24,3%.
“L’amministrazione fiorentina considera importante la presenza a Firenze di una grande compagnia assicurativa che concorra allo sviluppo della città. Le posizioni di Fondiaria ci rassicurano sulla volontà di mantenere questo ruolo, anche in vista di possibili fusioni con altre compagnie”. Sono le parole del sindaco di Firenze Leonardo Domenici, all’indomani del pronunciamento dell’Isvap.
“Come sindaco – ha ribadito Domenici – voglio sottolineare l’apprezzamento per l’impegno di Fondiaria nel mantenere i legami con il territorio in cui è radicata e nel difendere il valore e l’identità della società”.
