Le Camere di Commercio si propongono come parte attiva nel sistema economico produttivo e in quello dei poteri locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2001 16:08
Le Camere di Commercio si propongono come parte attiva nel sistema economico produttivo e in quello dei poteri locali

FIRENZE 21 DICEMBRE 2001- Rapporti con la Regione e con le associazioni di categoria, il ruolo delle autonomie funzionali in un sistema istituzionale a connotazione federalista, l'internazionalizzazione, i servizi alle imprese, le infrastrutture, l'informatizzazione e la regolazione dei mercati.
Sono i grandi temi che hanno definito le linee strategiche di intervento di Unioncamere Toscana per il prossimo quadriennio e sulle quali si sono confrontate oggi le dieci Camere di commercio della Toscana, riunite in Assemblea per l'approvazione del programma di Attività e il Bilancio di previsone 2002.
"Sul piano della riforma federalista - ha detto il presidente Piefrancesco Pacini- l'Unioncamere ha svolto un ruolo attivo e propositivo affinché le Camere di commercio, in quanto autonomie funzionali, siano parte del disegno della nuova Regione nella filiera delle autonomie locali".

L'anno 2002 sarà quello di riscrittura ed applicazione del nuovo statuto regionale. "In questo ambito -ha aggiunto Pacini - lo sforzo dell'Unioncamere Toscana dovrà essere volto a fare attribuire al sistema camerale il riconoscimento individuato dalla sentenza della Corte costituzionale che configura la Camera quale ente pubblico locale dotato di autonomia funzionale che entra a pieno titolo formandone parte costitutiva nel sistema dei poteri locali", diventando così anche potenziale destinatario di deleghe dello Stato e della Regione.

Principio ancora valido anche a seguito del Referendum consultivo dell'ottobre scorso.
Riguardo alla promozione e allo sviluppo dell'economia regionale, l'Unioncamere Toscana, insieme all'Apet, ha dato vita allo sportello per l'internazionalizzazione con un progetto che metterà in rete tutte le strutture delle Camere di Commercio toscane per assicurare alle aziende di approfondire la conoscenza dei mercati stranieri, per agevolare l'accesso degli operatori ai servizi promozionali, assicurativi e finanziari, agli strumenti comunitari, regionali e nazionali disponibili, per garantire assistenza e fornire un supporto tecnico allo sviluppo di progetti di promozione dell'export e di internazionalizzazione.

Le Camere di commercio, attraverso i loro sportelli, nel loro ruolo di uffici sul territorio, serviranno ad assicurare una diffusione capillare dei servizi promozionali gestiti dall'Apet. Al tempo stesso, potranno fornire all'Agenzia un know-how altamente specializzato, anche tramite la propria sede di Bruxelles, da chi ha operato, da tanti anni, con professionalità a contatto con le imprese. Sul piano interno, insieme alla Regione e alle aziende partecipate, è stato avviato, inoltre, un percorso per la realizzazione di nuove infrastrutture aeroportuali cercando di favorire, con la creazione di nodi logistici di smistamento, come gli interporti, lo sviluppo omogeneo della nostra regione.
Nell'attività del 2001, un ruolo importante hanno avuto le analisi e le ricerche dell'area Studi dell'Unioncamere Toscana che hanno visto l'ampliamento dei settori di indagine, aggiungendo all'osservatorio del commercio, del turismo e dell'agricoltura, - già avviati per conto della Regione Toscana - uno studio sul sistema delle cooperative e dell'artigianato artistico e tradizionale.

L'attività 2002 dell'Unione sarà focalizzata su due principali servizi: le analisi e ricerche dell'area studi ed i progetti per lo sviluppo del sistema camerale. Tali attività dovranno essere coordinate, in modo che i risultati dell'uno possano essere usati quale base per progettare i servizi dell'altro.
Obiettivo futuro dell'area studi sarà quello di ampliare le analisi settoriali ed intersettoriali, legate all'attività o specifiche tematiche, cooordinandosi con gli interventi di altri enti regionali (Irpet) e associazioni di categoria, nonché con le Università, per consentire un quadro analitico d'insieme dell'economia regionale e fornire, al contempo, soluzioni sempre più adeguate al suo sviluppo.
I servizi al miglioramento del sistema camerale saranno indirizzati alla struttura camerale (qualità, controllo di gestione, formazione, ricerca del personale, ecc.) od ai servizi camerali (arbitrato e conciliazione, sviluppo imprenditoriale, tutela fede pubblica, ecc.).

Attività già svolte, che verranno rafforzate e diffuse maggiormente sul territorio. Ma altri progetti potranno essere realizzati o comunque impostati nell'anno 2002 come, ad esempio, un modello informatizzato per la richiesta di agevolazione finanziaria, un portale per i distretti industriali esteso ai sistemi locali economici, un modello per la creazione e sviluppo di neo imprenditoria, che favorisca la nascita di "sane" imprese da parte di giovani e donne.
L'anno in corso, è stato caratterizzato anche dall'informatizzazione del sistema camerale attraverso l'introduzione delle firme digitali e la trasmissione telematica dei dati, dei certificati, del deposito degli atti e delle loro variazioni.

"In questo sforzo di informatizzazione -ha concluso il presidente Pacini - l'Unioncamere Toscana dovrà assecondare le strutture camerali toscane sviluppando progetti per uniformare il sistema a livello regionale e per realizzare piattaforme di interesse nazionali, nell'obiettivo di garantire la regolazione di un nuovo mercato immateriale e senza localizzazione fisica".

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