«L’ autocandidatura spontanea del Sindaco Domenici per un secondo mandato elettorale appare come la conferma di una cosciente debolezza più che di una forza certa e consolidata dalla gestione del potere». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana. «Se è vero che le candidature sono il frutto delle scelte di una coalizione - ha aggiunto Cigliana - è certo che il Sindaco ha voluto oggi inviare un segnale multiplo ai vertici dei DS e della Margherita sia nazionali che locali.
A Firenze si gioca e si giocherà con sempre maggior durezza la partita che vede nel centrosinistra nazionale lo scontro tra Fassino e Rutelli per la leadership nello schieramento, e non a caso la Margherita, forte dei risultati del sondaggio commissionato da Rutelli, cerca subito maggior visibilità proprio a Firenze ultima roccaforte dei DS». Secondo il capogruppo di Forza Italia «dietro il gioco di scambio di poltrone c’è una vera e propria sfida in atto nel centrosinistra: e le dichiarazioni del Sindaco appaiono soprattutto come un appello lanciato ai vertici dei DS da un Sindaco sempre più solo nell’ angolo del ring politico, in una Firenze sempre meno rappresentata nella segreteria politica DS».
«In Consiglio comunale - ha concluso l’esponente del centrodestra - la Margherita scalpita e prende le distanze pur confermando fedeltà allo schieramento, in un abile gioco di adesione ai programmi dell’amministrazione nel momento stesso in cui ne denuncia le carenze. Così è per i problemi più scottanti, come la mobilità e il traffico, su cui il governo Domenici sta rivelando gli aspetti più gravi di crisi: non a caso proprio la delega al traffico è stata offerta dai DS alla Margherita, come banco di prova e sfida a fronte delle loro vantate percentuali di crescita elettorale.
Così è per le infrastrutture, per le società municipalizzate e le privatizzazioni, per lo sviluppo economico, per la cultura. Forza Italia è convinta che questo confronto-scontro non porterà sostanziali mutamenti nelle scelte politiche dell’amministrazione per la città: potranno cambiare gli uomini ma il profilo dello schieramento rimarrà uguale, DS o Margherita che sia. Firenze è solo il teatro dello scontro al livello nazionale interno ad uno schieramento che ha avuto l’ unico cemento nella gestione del potere.
La città dunque è e rimane la vittima di queste logiche: si cambi la facciata affinché niente cambi».