Mantellassi: "Sviluppare l'economia facendo leva sulle biotecnologie"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2001 09:06
Mantellassi:

Un ente non profit nel settore della farmacogenomica, volano delle strategie di sviluppo della ricerca applicata, è la proposta concreta avanzata ieri dal presidente della Camera di commercio Luca Mantellassi al convegno di Firenze "Come sviluppare l'economia di una città facendo leva su settori emergenti: il ruolo delle biotecnologie".
"Per realizzare progetti come questo - ha detto Mantellassi -occorre un'inversione di tendenza da parte del Governo perché, anche attraverso l'utilizzo della leva fiscale, intervenga in maniera forte a sostegno della ricerca scientifica".
La Camera di commercio si propone come attore fondamentale per mettere in contatto il polo scientifico universitario e l'industria a garanzia dello sviluppo del settore.
Questi i temi dell'incontro di Firenze, promosso dalla Camera in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che è stato l'occasione per un confronto aperto tra i rappresentanti del settore scientifico nazionale ed internazionale con il mondo politico-istituzionale ed economico, per affrontare insieme i mille interrogativi che il tema della ricerca scientifica, e in particolare delle biotecnologie, pongono oggi all'opinione pubblica.
Le potenzialità legate allo sviluppo delle biotecnologie sono molteplici, ma subordinate alla capacità del Sistema Paese di realizzare un equilibrio ottimale tra più fattori: programmi di ricerca validi e continui nel tempo; una volontà, imprenditoriale e politica di essere protagonisti nello scenario previsto a medio termine; posizioni e azioni politiche lungimiranti e di ampio respiro; normative mirate a tutelare la proprietà intellettuale e investimenti finanziari finalizzati a valorizzare l'impegno dei ricercatori.

"L'Italia -ha ricordato Mantellassi- investe nella ricerca solo lo 0,4% del PIL contro una media europea del 2,2%, del 2,6 in Usa, del 2,9% in Giappone fino ad arrivare al 3,7% della Svezia."
Favorire, allora, lo sviluppo equilibrato delle diverse esigenze di tutti i protagonisti della Biotech Economy dovrebbe essere un impegno costante per le Amministrazioni e per gli imprenditori più attenti, come dimostra l'esempio dei Paesi più avanzati in materia di Biotecnologie. La disponibilità a valutare l'impatto di un tale impegno rappresenta di per sé il primo passo per gestire efficacemente un settore inevitabilmente in crescita.
Nel campo specifico della ricerca applicata, ci troviamo di fronte ad una contraddizione che sta diventando freno allo sviluppo del settore.

"In Toscana ad esempio - ha aggiunto Mantellassi - abbiamo da una parte un centro all'avanguardia, di fama internazionale, come quello del Cerm - il Centro risonanze magnetiche, primo importante esempio di spin-off universitario nato da uno sforzo congiunto di Camera di commercio, Università e ricercatori - che non corrisponde a una struttura industriale ugualmente strategica". A questo riguardo dalla Camera di commercio giunge una proposta concreta: diventare soggetto attivo di collegamento tra il polo scientifico universitario e l'industria per avere risorse che possano servire sia il mondo accademico che l'imprenditoria.
"Nel futuro potremmo così affiancare - ha concluso Mantellassi- al progetto di genomedica associato al Cerm, la costituzione di un ente non-profit nel settore della farmacogenomica".

"E' infatti ragionevole pensare - ha concluso- che lo sviluppo delle strategie nel disegno di nuovi farmaci sia di interesse per le industrie farmaceutiche e rappresenti un terreno fertile per nuove iniziative di spin-off industriali legati al nostro impegno nel settore della genomedica". Un ente non-profit che potrebbe beneficiare del contributo di una vasta gamma di enti finanziatori, dagli istituti di credito al Miur, dall'Unione Europea alla Regione oltre alle stesse industrie farmaceutiche interessate.

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