Castiglione della Pescaia: un architetto napoletano interviene sulla sistemazione dell'ex piazzale Belvedere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2001 07:24
Castiglione della Pescaia: un architetto napoletano interviene sulla sistemazione dell'ex piazzale Belvedere

"Al signor Sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia.

I luoghi hanno un’anima? Forse non in senso Platonico, ma “gli antichi” che in fatto di luoghi la sapevano lunga questo senso di identità lo chiamavano “GENIUS LOCI”, spirito del luogo.
Da anni frequento con infinito piacere la Vostra cittadina, da anni manifesto animosamente il mio entusiasmo a tutti, ed in ogni occasione invito a visitarla per trarne una lezione di capacità a coniugare le esigenze del moderno con il rispetto e la conservazione di un patrimonio di cui tutti siamo responsabili verso noi stessi e verso le generazioni future.
La perdita di memoria è un indiscutibile segno di barbarie; non sapere più come dialogare con il passato, interloquire in modo violento ed arrogante con la bellezza è una strada pericolosa per chi della bellezza ne ha fatto il proprio vanto e fondamentale risorsa economica.

In una terra dove la cultura architettonica è sempre stata nel mondo sinonimo di civiltà.
Si immagini, quindi, con quanta meraviglia e disappunto ho visto tutto questo azzerato e negato con quello che viene definito con un banale eufemismo sistemazione dell’ex piazzale belvedere.
Ora quello che è evidente è che non vi è più un piazzale belvedere perché con un progetto di così infima qualità estetica e funzionale si è ridotto un angolo di altissimo pregio ambientale e storico a squallida e anonima sistemazione nemmeno degna di aree suburbane.
Dov’è finita la sapienza dei materiali? La leggerezza ed il rispetto che si imponevano in un luogo così importante per il delicato equilibrio del borgo?
O forse che la eredità culturale dei padri che hanno reso fiorente la vostra terra è qualcosa da gettare nell’oblio per sacrificare tutto sull’altare di un modernismo cialtrone?
A chi ha redatto il progetto bastava si guardasse un po’ intorno per trarne indicazioni come ogni buona scuola di architettura in questi casi insegna… ma forse che i progettisti si siano assentati alle prime lezioni? Tutto è possibile! La strada così è tutta in salita.
Spero per Voi, per noi che il futuro ci risevi scelte più ponderate e quantomeno di più ampio respiro, per ora addio GENIUS LOCI, viva l’incultura!
Con tutta la stima per Lei.

Fabrizio Ciancaleoni Architetto"

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