Software libero per difendere la nostra privacy

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2001 21:41
Software libero per difendere la nostra privacy

È lo slogan lanciato ieri mattina, in Palazzo Vecchio, all’incontro su “Linux”, il sistema operativo libero, organizzato dall’”Associazione progetto Arcobaleno” ed al quale hanno partecipato l’ “Associazione software libero” ed il “Firenze Linux users group”. «Aderiamo al “Linuxday” per la diffusione del software libero in Italia – ha detto il capogruppo dei Verdi Alessio Papini - il Consiglio comunale è il primo in Europa ad aver votato una mozione per il suo impiego e la sua diffusione».

«Quest’occasione - ha aggiunto Papini - ha permesso di riportare al centro dell’attenzione dell’utente informatico di base i problemi connessi all’attuale monopolio del mercato dei sistemi operativi: un solo sistema di proprietà di una multinazionale con sede in uno stato estero. Questo comporta dei gravi dubbi riguardo alle modalità della concorrenza nel settore. Inoltre la recente nuova legge sul copyright introduce pene anche pesanti per chi usa programmi copiati». «Negli ultimi tempi - ha aggiunto il capogruppo dei Verdi - si è diffusa la paura delle backdoors, cioè parti di programma inserite in un programma di uso che nulla ha a che vedere con ciò, che possono, ad esempio, inviare informazioni ad una certa locazione internet ad esempio nel momento dello spegnimento del computer.

Con l'open source, codice aperto, questo non è possibile nasconderlo. E' interessante pensare alle conseguenze dell'utilizzo di programmi con eventali backdoors da parte di uffici che trattano dati riservati, ad esempio ministeri e banche». «Siamo preoccupati al pensiero - ha proseguito il capogruppo dei Verdi - che fra pochi anni ogni famiglia italiana sarà collegata ad internet e tutti con lo stesso sistema operativo sul quale non è possibile un controllo completo». «Ancora più preoccupante - ha concluso l’esponente della maggioranza - il fatto che il software proprietario sia ad oggi pressoché esclusivo nella pubblica amministrazione: questo fa sì che la sicurezza dei dati pubblici non sia adeguatamente garantita.

Linux e il sistema libero in genere è una risposta già funzionale e completa a tutti questi problemi. La libertà insita in Linux permetterà a poi centinaia di piccole aziende informatiche locali di trasformarsi in “software houses”».

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