L'apparenza inganna apre la stagione del Saloncino della Pergola, 20-25/28-30 novembre – ore 19

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2001 14:33
L'apparenza inganna apre la stagione del Saloncino della Pergola, 20-25/28-30 novembre – ore 19

Si apre la stagione del Saloncino, luogo totalmente recuperato che la Pergola intende destinare a proposte drammaturgiche innovative, e a nuove modalità di fruizione teatrale. Un orario d’inizio inedito (le 19) contrassegnerà tutti gli spettacoli, per consentire al pubblico di vedere anche lo spettacolo in sala grande, di fermarsi a cena nel bar del teatro, o di partecipare ad eventi di altro tipo: in questa direzione va l’iniziativa DOPPIOPALCO (collaborazione tra Pergola e Nozze di Figaro), che ad un prezzo unico particolare consente di entrare al Saloncino e al successivo concerto del Tenax.
Per l’apertura, la scelta è caduta su un testo forte, caratterizzato da una forte messinscena, e da spazi curiosi, rivelatori di una Pergola forse sconosciuta ai più.
In un vecchio appartamento di Vienna, tra vecchi mobili scomodi, ricolmi di abiti e di scarpe, e disseminato di vecchie fotografie, un vecchio signore in maglietta e mutande striscia sul pavimento alla ricerca della sua limetta per le unghie.
Così Thomas Bernhard inizia L’apparenza inganna (1983).

Il vecchio signore è Karl, che attende la visita di suo fratello Robert. Sono entrambi anziani. L’uno era giocoliere, l’altro attore. Si fanno visita regolarmente, ogni martedì e giovedì. Il martedì è Robert che va da Karl, il giovedì Karl restituisce la visita a Robert.
Costruito secondo un procedimento di alternanza tra monologhi e dialoghi, L’apparenza inganna racconta due solitudini, con un terzo polo: Mathilde, defunta moglie di Karl. Il nucleo oscuro del contrasto è legato al testamento di Mathilde, che ha lasciato la casetta dei weekend non al marito, ma a Robert.

Da questo spunto si innesca un meccanismo a catena che porta i due a escogitare ogni pretesto possibile per soddisfare quelli che sembrano essere, con definizione beckettiana, i bisogni del tormento.
Due situazioni di speculare claustrofobia, rese con straordinaria esattezza dalla messinscena esemplare di Federico Tiezzi, a sua volta esaltata dalla singolarità dello spazio. Le case di Karl e Robert (Sandro Lombardi e Massimo Verdastro) troveranno infatti posto nelle due sale ballo del teatro, una volta destinate alle prove di mimi e danzatori.

L’apparenza inganna propone ai suoi spettatori un viaggio dentro una Pergola inedita, anticipazione di quanto la cittadinanza potrà avere a disposizione dopo i lavori di restauro e recupero annunciati per il 2002.
Entrando dalla Porta delle Scenografie, al numero 14 di via della Pergola, il pubblico percorrerà il Vicolo delle Carrozze, un tempo aperto al traffico normale e contrassegnato da botteghe artigiane, delle quali rimangono oggi le vestigia; per salire poi alla prima delle sale ballo.

Alla fine, dalla seconda sala, attraverso i Voltoni si uscirà sul Vicolo della Pergola, che si apre proprio dietro all’ingresso principale.

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