Economia in fase di assestamento: Consuntivo 1° semestre - Preconsuntivo 3° trimestre 2001

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2001 07:21
Economia in fase di assestamento: Consuntivo 1° semestre - Preconsuntivo 3° trimestre 2001

"Le ripercussioni degli avvenimenti dell'11 settembre sul commercio internazionale, rappresentano un forte fattore di rischio per il sistema produttivo della Toscana, fortemente legato alle esportazioni negli Usa. In effetti, tali esportazioni hanno rappresentato, nel 2000, il 16,6% dell'export regionale a fronte di percentuali comprese fra il 6,5% e l'11,4% per le altre principali regioni italiane".
"Dobbiamo comunque ricordare che l'economia statunitense regitrava già prima dell'11 settembre una fase di sensibile rallentamento produttivo.

Di conseguenza non sarebbe corretto imputare al gravissimo attentato delle Torri gemelle le attuali difficoltà dell'economia internazionale. Fra l'altro l'intenso sforzo bellico degli Usa potrebbe svolgere un significativo ruolo anti-congiunturale, sia pure concentrato soprattutto in alcuni settori, legati alla produzione bellica". Così sostiene il presidente dell'Unioncamere della Toscana, Pierfrancesco Pacini, nel presentare ieri i dati della congiuntura industriale in Toscana -Consuntivo del primo semestre 2001.

Preconsuntivo del 3 trimestre- elaborati dall'Ufficio Studi dell'Ente sulla base di un campione di oltre 700 imprese con oltre 10 addetti rappresentative del tessuto industriale regionale.
Dopo la buona espansione del 2000 (+4,7%), la produzione industriale della Toscana, in linea con quanto verificatosi a livello nazionale, ha infatti progressivamente rallentato la sua corsa nei primi sei mesi dell'anno in corso. Cresce del +2,5% nel primo trimestre e soltanto del +0,2% da aprile a giugno, grazie ai buoni risultati raggiunti dalle imprese medio-piccole (dai 20 ai 99 addetti) contro le situazioni di difficoltà registrate soprattutto nelle imprese più grandi (oltre 500 addetti).
Continua ad essere dinamico il comparto alimentare con una crescita media di oltre il +9%, mentre soffrono una battuta d'arresto, insieme alla moda, i settori della lavorazione dei minerali e quello della meccanica-elettronica.

E sono Livorno e Massa Carrara, nell'area costiera, e Arezzo e Prato, nell'area interna, che hanno aumentano maggiormente la produzione con tassi compresi fra il 3 ed il 5%. Su livelli inferiori, ma pur sempre significativi (fra l'1,5 ed il 2,5%) si collocano poi Siena, Pistoia e Grosseto; incrementi marginali a Firenze e Pisa (che nel secondo semestre ha registrato una battuta d'arresto legata a situazioni di crisi aziendali nell'area meccanica), mentre l'unica vera flessione produttiva è stata rilevata a Lucca.
Ma dopo l'euforia del 2000 e la fase di progressivo assestamento che ha caratterizzato i primi mesi del 2001, quale futuro si prospetta per l'industria toscana? "Sebbene sia al momento difficile quantificare le conseguenze che gli avvenimenti dell'11 settembre potranno avere su di un ciclo economico produttivo già caratterizzati da un sensibile rallentamento" - ha concluso Pacini - "i dati rilevati direttamente presso le imprese sembrano confermare anche per il terzo trimestre l'andamento congiunturale in atto, con un probabile ulteriore rallentamento della dinamica esportativa che potrà avere conseguenze sul settore della gioielleria e metallurgia, della meccanica, della ceramica, del vetro.

E' un fattore di rischio che presto saremo comunque in grado di valutare".

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