18 settembre 2001 – Sull'Alta Velocità il Consiglio provinciale, approvando una risoluzione con i voti della maggioranza (contrari Rifondazione e Casa delle Libertà), ha impegnato la giunta ad esaminare tutte le iniziative affinché vengano superati i limiti e le insufficienze ancora presenti nell’attuazione del sistema di monitoraggio, con la richiesta rivolta a Cavet di adeguati studi di assetto idrogeologico del territorio. Come conseguire questo risultato? Con una serie di misure tecniche volte, peraltro, a proteggere le fonti e le risorse di acqua (gli “acquiferi”), ed elencate nel documento nei termini de “l’aggiornamento di un realistico quadro di previsione sugli acquiferi sotterranei e superficiali; la revisione e l’adeguamento del quadro prescrittivi della pronuncia di compatibilità ambientale per quello che riguarda le interferenze sugli acquiferi dal punto di vista sia dei codici di scavo che degli interventi di mitigazione; adeguamento del quadro fidejussorio e delle risorse necessarie per realizzare gli interventi di mitigazione che si rendono indispensabili a fronte degli impatti ambientali che non erano stati previsti dalla Valutazione di impatto ambientale del 1996”.
Il Consiglio, che ha elogiato l’opera svolta dal Tavolo istituzionale che ha consentito la ripresa dei lavori senza danni per tutti i lavoratori, sollecita l’amministrazione provinciale a mettere in atto uno sforzo straordinario (anche in termini di snellimento procedurale e di organizzazione), per rilasciare in tempi brevi le necessarie autorizzazioni per consentire la riapertura dei cantieri nel quadro della massima tutela ambientale. E’ stata ribadita la necessità “di un superamento dell’esperienza dell’attuale Osservatorio ambientale nazionale, chiedendo una maggiore presenza ed impegno del Governo nella sua gestione, dotandolo di poteri e competenze più stringenti sul rispetto del quadro prescrittivo della pronuncia di compatibilità ambientale e integrandolo con la presenza della Provincia e degli Enti locali”.
Con i voti favorevoli della maggioranza e di Rifondazione (contraria la Casa delle libertà) il Consiglio ha approvato anche una mozione presentata da Rifondazione comunista, che ha accolto emendamenti presentati dal capogruppo dei Ds Tiziano Lepri, con la quale richiede una riformulazione dei codici di scavo e delle prospezioni idrogeologiche della tratta Firenze-Bologna, con particolare riferimento alle gallerie, in modo da impedire nuovi, gravi dissesti al territorio e disagi alle popolazioni (inquinamento, danno a sorgenti idriche,m gestione rifiuti speciali…).
Il Consiglio vuole anche la modifica dei protocolli d’intesa tra Cavet, Regione Toscana, affinché “progetti pubblici di compensazione e risanamento ambientale siano realizzati a carico della Cavet stessa”.
Solo in presenza di queste garanzie e di una reale efficacia dei controlli pubblici possono essere “ripresi i lavori di avanzamento nelle gallerie. In ogni altro caso siano garantiti l’occupazione e il salario per i lavoratori, evitando qualsiasi contrapposizione fra lavoro e ambiente”.