La messa in funzione del depuratore sul Merse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2001 16:10
La messa in funzione del depuratore sul Merse

FIRENZE "Oggi abbiamo potuto constatare che fare presto e bene per tutelare l'ambiente si può. Abbiamo attivato il depuratore a tempo di record e i risultati si vedono. Per ciò che riguarda i metalli tossici come l'arsenico il carico inquinante delle acque che escono dalle vasche di decantazione è stato ricondotto entro i limiti di legge, e ciò ci conforta. Adesso possiamo pensare con più serenità al progetto di risanamento dell'intera area, così come previsto dall'accordo di programma". Non nasconde la sua soddisfazione l'assessore regionale all'ambiente, Tommaso Franci, dopo il sopralluogo al depuratore attivato presso il fosso Ribudelli in prossimità del fiume Merse.

Oltre all'assessore alla visita erano presenti i sindaci dei comuni di Montieri e Chiusdino, i rappresentanti delle amministrazioni provinciali di Siena e Grosseto. Sono confortanti i risultati delle analisi sulla qualità delle acque in uscita dall'impianto: notevolissimo l'abbattimento del carico inquinante rappresentato dal ferro, che entra con una concentrazione fino a 850 milligrammi per litro ed esce invece con una presenza limitata a meno di 10 milligrammi per litro. Nelle due vasche di decantazione che compongono il depuratore entrano oggi circa 10 litri di acqua al secondo, cioè tutti i liquidi che fuoriescono dalla ex miniera.

L'impianto è tarato per depurare fino ad un massimo di 15 litri al secondo. La messa in funzione dell'impianto è costata 570 milioni, mentre il costo per la gestione è di 90 milioni al mese. Dopo l'attivazione del depuratore le acque del Merse torneranno chiare e - grazie all'abbattimento del ferro e degli altri metalli operato dall'impianto - non si riprodurranno più i sedimenti che attualmente le colorano. "Abbiamo raggiunto questo importante obiettivo - precisa l'assessore regionale Tommaso Franci - e possiamo dire che la prima fase di emergenza è superata.

Adesso è nostra intenzione procedere, così come previsto dall'accordo di programma, ad uno studio complessivo per la bonifica dell'intero comprensorio. Nei prossimi giorni sarà bandita la gara per realizzarlo e che costerà circa 300 milioni. Mi preme sottolineare che tutto ciò è stato possibile grazie all'ottimo rapporto di collaborazione tra la Regione e le amministrazioni locali.
Per la prima volta si è applicato ciò che è previsto dal decreto Ronchi: l'intervento sostitutivo delle amministrazioni locali - con il sostegno tecnico ed economico da parte della Regione - nei confronti di un provato inadempiente.

Per il momento ci siamo sostituiti alla società mineraria Campiano. In seguito ci rivarremo, anche economicamente, su colui che consideriamo un inquinatore e che quindi sarà chiamato a pagare per i danni che ha provocato".

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