Aeroporto di Peretola, Biagi scrive a due ministri. "E' necessario sbloccare subito le procedure"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 settembre 2001 01:40
Aeroporto di Peretola, Biagi scrive a due ministri.

Due lettere al ministro all’Ambiente Matteoli e al ministro dei Trasporti Lunardi, per sollecitare ufficialmente il governo a sbloccare i procedimenti fermi da mesi, che riguardano l’aeroporto di Peretola. Le ha scritte l’assessore all’Urbanistica Gianni Biagi, chiedendo un intervento sia per la valutazione di impatto ambientale, necessaria prima di esaminare i progetti di sviluppo dello scalo, sia per le procedure antirumore, per la definizione di nuove rotte di atterraggio e decollo degli aerei.

“Noi, come Comune di Firenze, abbiamo rispettato da tempo di nostri impegni – afferma Biagi – ed ora, nell’interesse dello sviluppo della città e della salvaguardia dei suoi cittadini, ritengo sia necessario che ognuno faccia la sua parte. Anche per garantire che lo studio di impatto ambientale tenga conto delle indicazioni contro il rumore”. Per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale, Biagi scrive a Matteoli pregandolo di “far pervenire quanto prima il parere di sua competenza, al fine di poter concludere l’iter del procedimento e quindi passare all’esame dei progetti, che la società Aeroporto di Firenze ha già presentato al competente provveditorato alle Opere Pubbliche della Toscana”.

In particolare, per la realizzazione della nuova pista di rullaggio. “E’ del tutto evidente – scrive ancora l’assessore al ministro, che è toscano – l’importanza che lo scalo fiorentino riveste per l’economia della nostra regione, e che gli interventi previsti del piano di sviluppo possono contribuire a migliorarne la funzionalità”. Alcune previsioni del piano di sviluppo, spiega Biagi, sono state modificate proprio in conseguenza del parere del Comune sullo studio di impatto ambientale: in particolare sono state eliminate le previsioni di sviluppo ad ovest (compreso l’albergo) e i parcheggi che avrebbero invaso l’area del parco della piana.

E’ stato inoltre redatto lo studio di sistemazione idraulica dell’area aeroportuale. A Lunardi, Biagi ricorda che i lavori della commissione procedure antirumore per l’aeroporto Vespucci sono in fase molto avanzata e “possono portare ad una conclusione utile, sia per la garanzia dei cittadini, sia per le condizioni di sviluppo aeroportuale. La verifica delle procedure è infatti nella fase finale tecnico-operativa, congiunta con l’Aeronautica militare (Brigata Spazio aereo), l’Ente nazionale di assistenza al volo (Enav) e l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac).

Il gruppo tecnico di lavoro della Commissione ha infatti individuato nuove procedure per il decollo e atterraggio che, se attuate, potranno significativamente limitare l’impatto acustico e garantire una migliore funzionalità dello scalo. Ritengo pertanto necessario – conclude l’assessore – un suo autorevole intervento per sollecitare le procedure stesse”. In tema di rumore, Gianni Biagi ricorda che lo scopo della commissione è quello di far rispettare le indicazioni del consiglio comunale, che fissa a 60 decibel il limite per le aree residenziali.

“Per questo è necessario rivedere le rotte di atterraggio e soprattutto di decollo, per eliminare il sorvolo di Peretola e Quaracchi”.
«Giudico positivamente l’iniziativa dell’Assessore Biagi: anche in ottemperanza agli indirizzi del Consiglio comunale, prima di avallare qualunque decisione in merito allo sviluppo delle infrastrutture dell’aeroporto è necessario ottenere le massime garanzie in tema di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, di sviluppo sostenibile e di sicurezza del volo».

E’ quanto ha dichiarato il consigliere Antongiulio Barbaro (DS) a proposito delle lettere di sollecito inviate ai Ministri dell’Ambiente e dei Trasporti dall’Assessore all’Urbanistica, Gianni Biagi. «E non è possibile, né tecnicamente né politicamente - ha aggiunto il consigliere diessino membro della commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio - che di questo problema si facciano carico solo i Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino: la sollecitazione è opportuna anche tenuto conto dell’atteggiamento superficiale e vagamente arrogante fin qui tenuto dai soggetti che hanno la reale titolarità sulle operazioni di volo, come l’aviazione civile ed i controllori di volo, e su cui il Governo deve esercitare una funzione di indirizzo e controllo».

«Ricordo poi - ha proseguito Barbaro - che il Consiglio comunale non solo ha chiesto all’unanimità di ricondurre l’impatto acustico dei voli entro 60 decibel nelle zone residenziali circostanti ma che già nel 1996 aveva dato mandato agli amministratori della società di gestione di studiare la fattibilità della pista di rullaggio come elemento di maggiore funzionalità escludendo tuttavia l’aumento automatico del numero di voli». Secondo il consigliere dei DS «per il perseguimento di tali obiettivi appare perciò necessario che tutti gli atti formali e gli strumenti tecnici, come radar, sistemi di misura della visibilità, sistemi di monitoraggio del rumore, sistemi per l’atterraggio teleguidato ed altri ancora, siano quanto prima adottati, installati e messi in condizione di operare.

Non vedo altrimenti come il Consiglio comunale e il Sindaco potranno in futuro dare il proprio assenso alla realizzazione di infrastrutture come la bretella di rullaggio che potrebbero determinare un peggioramento delle condizioni di vita delle migliaia di abitanti di Peretola, Quaracchi, Brozzi, Le Piagge, Castello: le operazioni di volo devono adattarsi al contesto urbanistico e ambientale, non viceversa».

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