Casse del Tirreno: un incontro con i presidenti per l'assessore alla programmazione della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2001 16:44
Casse del Tirreno: un incontro con i presidenti per l'assessore alla programmazione della Toscana

FIRENZE «I processi di adeguamento del sistema bancario devono assumere dimensioni, tempi, modalità di attuazione attente all’economia locale e non essere adottati con criteri esclusivamente aziendalistici. Ci auguriamo che la Banca Popolare di Lodi, proprietaria della maggioranza delle azioni delle Casse di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno, ne tenga adeguatamente conto». L’assessore regionale al bilancio, finanze, credito e programmazione, Marco Montemagni, interviene sulle vicende delle Casse del Tirreno: in pericolo, tra l’altro, ci sono 450 posti di lavoro.

Ma non si tratta solo di aspetti economici e finanziari. «Rilevante - spiega Montemagni - è il ruolo occupazionale ed il ruolo di supporto all’economia locale. Ma significativo è anche il ruolo quali tesoriere e concessionarie della riscossione verso molteplici amministrazioni locali. Le Casse di Risparmio di Lucca e di Pisa sono co-tesoriere anche della Regione Toscana. Sono banche cresciute insieme al tessuto sociale e culturale delle rispettive province e città e la loro sorte è certamente legata allo sviluppo dei rispettivi territori».
«La Regione Toscana, insieme alle Province ed ai Comuni interessati, - continua l’assessore - sta seguendo con grande attenzione la situazione delle Casse di Risparmio di Livorno, Lucca e Pisa.

Si tratta di far valere le ragioni del ruolo ricoperto nell’ambito del sistema economico regionale, arrivando a modificare in modo sostanziale le iniziative paventate». L’assessore annuncia un prossimo incontro con i presidenti delle Casse. Ed aggiunge: «Occorre mantenere, pur in un rinnovato contesto, il tradizionale legame con il territorio salvaguardando il rapporto con le imprese, le famiglie e gli enti pubblici, nonché l’apporto ad iniziative culturali e il sostegno ad attività sociali».
«Dopo l’incontro, - conclude - e in stretto contatto con gli enti locali, i sindacati e le associazioni di categoria, chiederemo pertanto un rapporto non solo formale con gli amministratori della Banca Popolare di Lodi, che è a capo del gruppo, in modo da mettere in campo e far valere le ragioni del territorio.

Obiettivo: assicurare l’occupazione e il mantenimento di una presenza fattiva delle tre banche nel contesto dell’economia toscana».

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