Giallo in Consiglio comunale: la maggioranza minoritaria sull’edilizia residenziale pubblica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2001 00:13
Giallo in Consiglio comunale: la maggioranza minoritaria sull’edilizia residenziale pubblica

«Presenteremo un esposto al comitato regionale di controllo perché esamini i verbali del Consiglio comunali relativi alla votazione di un emendamento proposto dalla consigliera Monica Sgherri, approvato dalla maggioranza dei consiglieri presenti e fatto rivotare senza presupposti dal Presidente del Consiglio comunale». E’ quanto hanno dichiarato i consiglieri di Forza Italia Raimondo Portanova, Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri ed il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi a proposito della votazione, fatta poi ripetere, di un emendamento alla delibera sul “livello ottimale d’ambito dell’edilizia residenziale pubblica”, che prevede il passaggio ai comuni della gestione del patrimonio residenziale pubblico.

«L’emendamento - hanno spiegato i quattro consiglieri - prevedeva che questo passaggio non avvenisse attraverso una spa che poi avrebbe dovuto gestire il patrimonio immobiliare. La votazione svoltasi dopo che il Presidente del Consiglio aveva illustrato per ben due volte l’emendamento in questione aveva visto la maggioranza battuta». «A questo punto - hanno proseguito Portanova, Giocoli, Pieri e Toccafondi - senza che ne sussistessero i presupposti previsti dal regolamento del Consiglio comunale, il Presidente ha ritenuto che alcuni consiglieri avessero sbagliato a votare.

Così, senza neanche interpellare gli scrutatori e sostenendo che nella votazione ci fossero state irregolarità, ha fatto rivotare». «E’ gravissimo - hanno concluso i consiglieri di opposizione - che un Presidente del Consiglio, garante dell’imparzialità e della regolarità dello svolgimento dell’assemblea ammetta di non essere stato in grado di spiegare il contenuto della votazione, benché lo avesse fatto due volte, e, per rimediare al presunto errore di alcuni consiglieri, abbia fatto immediatamente ripetere le operazioni di voto.

Per questo motivo abbiamo deciso di abbandonare l’aula insieme agli altri consiglieri del centrodestra. Valuteremo nei prossimi giorni l’atteggiamento da assumere nei confronti del Presidente del Consiglio comunale».
«Il clima politica dopo le elezioni non è migliorato se la minoranza di centrodestra in Consiglio comunale ha ritenuto opportuno di abbandonare l’aula, venendo così meno ad un dovere nei confronti dei cittadini loro elettori, a seguito di un banale errore di votazione di una parte dei consiglieri di maggioranza che hanno conseguentemente richiesto al Presidente la correzione del loro errore attraverso una nuova votazione».

Il giudizio è del capogruppo dei Ds Ugo Caffaz secondo il quale «fra l’altro la seduta odierna del Consiglio comunale ha dimostrato come la demagogia orami prende il posto della necessaria chiarezza nei confronti dei cittadini». «Il centrodestra - ha aggiunto il capogruppo dei DS - che ha nei propri principi base la privatizzazione di tutti i servizi ha sostenuto, nel caso della delibera sull’unificazione del patrimonio pubblico, una posizione da statalismo estremo, facendo credere, cosa assolutamente falsa, che dopo la attuazione della riforma possa cambiare qualcosa per gli utenti: tutto continuerà come prima, a tutti verrà garantita la casa in cui abita, il canone sociale rimarrà inalterato».

«E’ quindi irresponsabile - ha concluso Caffaz - suscitare l’ira di cittadini inconsapevoli facendo balenare pericoli che non esistono. In ogni caso l’”Aventtino” non è mai una soluzione».
‘’L’Amministrazione usa due pesi e due misure a seconda del soggetto interessato’’, Lo ha detto la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli. ‘’Lunedì scorso è stata bocciata la riapertura del Supermercato del Viale De Amicis che i cittadini della zona a gran voce richiedevano – ha spiegato la consigliera – e oggi invece è stata approvata la nascita del ‘mostro’ di San Lorenzo a Greve.

Pur di raggiungere il suo scopo, l’Amministrazione era disposta a sacrificare una parrocchia e un campo di calcio, immolandoli sull’altare del business e prendendo strade urbanistiche più veloci, per accontentare il ‘potente’ che lo chiedeva. In cambio quest’ultimo concederà ‘graziosamente’ un ‘asiluccio’ da 40 posti e l’ennesimo centro di quartiere per il suo presidente’’. ‘’Questo non è un piano di recupero ma solo arroganza’’, ha concluso la consigliera Giocoli.
«Non credo si sia trattato di un errore di comprensione ma sicuramente, per certi consiglieri, è fallito il tentativo di far bella figura a poco prezzo: dopo le parole spese di fronte a numerosi inquilini delle case pubbliche hanno dovuto far marcia indietro e garantire che l’emendamento da me presentato fosse invece bocciato ».

E’ quanto ha dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri a proposito della doppia votazione sul suo emendamento relativo alla costituzione di una spa per la gestione del patrimonio residenziale pubblico. «Per quanto riguarda la delibera nel suo complesso - ha spiegato la Sgherri - abbiamo votato contro perché contrari a impoverire ulteriormente i Consigli comunali sulle questioni dello stato sociale e perché vogliamo difendere gli strati sociali più deboli: la conferenza dei Sindaci, prevista dalla delibera oggi in discussione a Palazzo Vecchio, di fatto esautora i Consigli ed espelle tutte le opposizioni».

Secondo la capogruppo di Rifondazione, inoltre, «la spa per la gestione del patrimonio residenziale pubblico è un avvio alla sua privatizzazione e questo è inaccettabile». «Nella mozione da noi presentata, sottoscritta da numerosi consiglieri e poi approvata - ha precisato la Sgherri - abbiamo ottenuto importanti modifiche tra le quali l’assoluta maggioranza pubblica di questa società, pena il decadimento dell’affidamento della gestione». «Infine la delegazione di Firenze nell’apposita conferenza dei Sindaci - ha concluso la Sgherri - sarà composta anche da tre consiglieri nominati dall’assemblea di Palazzo Vecchio in veste di auditori.

Certo, si potrebbe dire che sono cittadini di serie B visto che non hanno diritto di voto e di parola ma almeno il potere di controllo e di informazione è stato ripristinato. Starà a loro riportare nell’assemblea elettiva le eventuali battaglie».

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