Piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti, intervengono Gaia Checcucci (AN) e Francesco Leoni (FI)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2001 13:46
Piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti, intervengono Gaia Checcucci (AN) e Francesco Leoni (FI)

«La politica che la casa delle Libertà porterà avanti a tutti i livelli istituzionali sui rifiuti è ispirata e fondata su un approccio pragmatico del problema volto solo ed unicamente a far sì che quanto accaduto in Campania non si ripeta e che i cittadini abbiano un servizio di smaltimento efficiente al più basso costo possibile, nel più ampio rispetto dell’ambiente -affermano in un documento congiuto Gaia Checcucci (An) Francesco Leoni (FI)- Questo, per noi, è l’obiettivo primario. Siamo contrari alle filosofie vetero ambientaliste astratte e basate solo su un ideologismo di maniera che in questi ha spesso condizionato Avendo ben chiara la finalità, ed essendo convinti che il rispetto dell’ambiente stia a cuore a tutti senza doverne fare una bandiera strumentale ad una caratterizzazione che altrimenti non darebbe ragione a qualcuno di esistere, ribadiamo il nostro gradimento senza esitazioni alla termovalorizzazione.
L’approccio pragmatico che ci contraddistingue ci fa pensare che le tecnologie che vi sono nel terzo millennio vadano utilizzate.

Esempi di impianti di termovalorizzazione ve ne sono in tutta Europa: solo chi vuole continuare a preferire la politica parlata piuttosto che la politica come soluzione dei problemi continua a dire a rifiutare la termovalorizzazione. Le avanzate tecnologie di questi impianti diffusi in ogni parte d’Europa e del mondo consentono di risolvere quello che sarà uno dei principali problemi degli anni a venire. Fa sorridere che qualcuno da sinistra parli di pericolo di incenerimento omettendo di dire quale soluzione prospetta a fronte di questo problema e che l’alternativa sono le discariche.

La verità è che il motivo per cui ci troviamo a portare i nostri rifiuti in discariche, spesso lontane, con costi elevatissimi è proprio a causa di una miope visione di chi ci ha amministrato fino ad oggi a livello locale e di un’impostazione nazionale che ha sventolato le bandiere della raccolta differenziata come se quella fosse la soluzione del problema rifiuti. Nel mentre i costi dello smaltimento sono aumentati in modo esponenziale, stanno nascendo impianti ed impiantini di selezione ed il problema non si è risolto.

Segno evidente che tutta che la politica in materia che la sinistra ha portato avanti è adatta per un mero “pour parler”, poco funzionale alle esigenze dei cittadini.
Noi riteniamo che le discariche siano state e siano la scelta peggiore che potesse essere fatta. Non ci dimentichiamo che una volta chiuse vi sono costi di bonifica elevatissimi ( quest’anno Firenze spenderà per le discariche post mortem L. 5 mld) e che rappresentano un danno ambientale di cui però molti esponenti politici che si dichiarano sensibile ai problemi ambientali si dimenticano di dire.

La raccolta differenziata è positiva se non portata all’esasperazione e sempre che sia effettivamente differenziata anche al termine del ciclo e non soltanto nel momento in cui i cittadini devono selezionare. Detto questo, noi crediamo che essa debba continuare ad essere incentivata ma che non debba trasformarsi in una sorta di sfida priva di senso senza ritorno economico e solo per poter dire che un obiettivo è stato raggiunto. Il futuro obiettivo del 35% nell’anno 2003 previsto dalla L.

Ronchi significa - come confermato più volte dai vertici del Quadrifoglio – dover aggredire l’organico. Questo, a sua volta, comporta altri cassonetti in tutta la città. Ci domandiamo: e lo spazio? Per posizionare i cassonetti occorrerà togliere posti auto. Non c’è altra scelta. Da qui una riflessione: sempre che ciò sia possibile come viene utilizzato tutto questo organico dato che non c’è mercato per esso? Le perplessità sulla raccolta differenziata portata all’eccesso sono proprio legate al fatto che non vi è mercato sufficiente per coprire ciò che viene riciclato.

Il che significa che tutti i soldi che vengono investiti negli impianti di selezione assomigliano ad una politica economica di keynesiana memoria che sosteneva la necessità di “fare le buche per poi ricoprirle”! A maggior ragione siamo esterrefatti dalle dichiarazioni dell’Assessore condivise dalla maggioranza della commissione ambiente sulla necessità di arrivare al 50% di raccolta entro il 2006…un obiettivo a dir poco utopistico dando per scontato che ci siano acquirenti per tutto ciò che viene riciclato…e se non ci sono – come certo – chi pagherà questi costi? Semplice , verranno scaricati , come sempre, sulle tariffe.

Senza poi considerare che i termovalorizzatori di nuova generazione possono bruciare tutto senza alcuna diminuzione in termini di energia prodotta. Sarebbe sufficiente che qualche missione all’estero fosse dedicata a visitare gli esempi tecnologicamente più avanzati e chiedere ai cittadini quanto risparmiano da quando i rifiuti vengono bruciati.
Infine, per ciò che concerne le localizzazioni, riteniamo che scegliere l’Osmannoro significa davvero voler “girare il coltello nella piaga” dei residenti di una zona fortemente penalizzata in passato.

Se proprio si deve fare in zona meglio sarebbe utilizzare l’area già degradata di case Passerini. Così come per quanto riguarda l’altra localizzazione (Testi o le Sibille) reputiamo scellerata l’idea di prendere i considerazione la zona delle Sibille, dove vi è anche la presenza di un fattore escludente ai sensi della L. Ronchi consistente nella “presenza di punti di approvvigionamento idrico a scopo potabile”. Il tutto poi, magari, lasciando acceso un gassificatore costato più di 100 mld che non funziona e che è servito solo a chi l’ha costruito e ci lavora».

In evidenza