Finanza locale, attuazione della legge Bersani e sicurezza: sono questi i punti sui quali si è incentrato l’intervento del sindaco di Firenze e presidente dell’Anci Leonardo Domenici, durante il convegno “Regole per i commercio e rilancio dei centri storici”, organizzato dalla Confesercenti toscana ieri in Palazzo Vecchio. In particolare, Domenici si è soffermato sulla necessità della tutela dei negozi storici, indispensabile per mantenere la stessa identità delle nostre città. “Sono assolutamente disponibile ad aprire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria sulle problematiche al centro di questa iniziativa – ha esordito Domenici, rispondendo alla richiesta del presidente nazionale di Confesercenti Marco Venturi – e a questo proposito credo sia utile individuare alcuni temi che mi coinvolgono come sindaco e come presidente Anci”.
Rispetto alla materia fiscale, Domenici si è detto d’accordo con l’ipotesi di una semplificazione e di un alleggerimento delle imposte per le imprese: “ma questo sarà possibile – ha precisato – solo con una riforma della finanza locale che assicuri comunque le entrate necessarie ai bilanci comunali. Bilanci che già oggi sono estremamente rigidi, e destinati al collasso al momento in cui si esauriranno le risorse legate a privatizzazioni, alienazioni o recupero dell’evasione”. Per questo il sindaco ha ribadito che il problema del rapporto fra Comuni e imprese va comunque “collocato in un quadro più ampio di finanza locale”.
Rispetto all’attuazione della legge Bersani, Domenici ha sottolineato la necessità di adattare gli strumenti legislativi alle differenti realtà territoriali, in particolare per quanto riguarda i piccoli comuni e i centri storici. “Nei piccoli comuni il pericolo di ‘desertificazione’ è reale – ha detto il presidente dell’Anci – e va portata all’attenzione del governo la necessità di nuove forme di rivitalizzazione, utilizzando forme di incentivi e di tutela come quelle legate alla ‘tipizzazione’ dei prodotti”.
Diverso il problema per i centri storci nelle realtà urbane. “Nel contesto di liberalizzazione introdotto dalla Bersani – ha detto Domenici – è molto difficile reintrodurre vincoli per la salvaguardia nei negozi storici; né i Comuni possono obbligare i proprietari a non vendere. A Firenze abbiamo avuto esempi eclatanti, come la libreria Seeber o il caffè Giacosa, per i quali l’unica norma di tutela esistente è legata al mantenimento degli arredi. Ma la salvaguardia è comunque necessaria, e penso che potremmo individuare una norma legata a due fattori: l’età dei negozi e il mantenimento della destinazione merceologica.
E su questa proposta credo sia importante anche la collaborazione delle Regioni”. Infine, la sicurezza. “E’ un terreno su cui dobbiamo continuare a sviluppare la fondamentale collaborazione fra Comuni e associazioni di categoria – ha detto Domenici – Credo che sia importante lo scambio di esperienze su tema locale, in particolare per il controllo del territorio e per garantire una presenza forte delle forze dell’ordine. Penso che quello della sicurezza sia un tema che meriti un capitolo a parte del tavolo di confronto che si aprirà, tavolo che spero porti frutti apprezzabili”.