Il vicepresidente della giunta Angelo Passaleva (Ppi) si è dimesso da consigliere regionale, ma resterà assessore alle politiche sociali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2001 14:27
Il vicepresidente della giunta Angelo Passaleva (Ppi) si è dimesso da consigliere regionale, ma resterà assessore alle politiche sociali

La decisione, che nella lettera di dimissioni Passaleva definisce come "presa certo non a cuor leggero", fa seguito al congresso regionale dei Popolari, a conclusione del quale alla carica di segretario e' stato eletto Lorenzo Mannelli al posto del capogruppo in consiglio regionale Alberto Monaci.
Pur essendo su posizioni diverse da quelle di Monaci, Passaleva ha deciso di dimettersi compiendo cosi', si afferma in una nota del gruppo Ppi, "un gesto di buona volonta' da parte dell'unico consigliere popolare eletto direttamente dai cittadini", poiche' Monaci - a differenza di Passaleva eletto nella lista del Ppi - e' stato eletto in consiglio nella lista di coalizione del centrosinistra.
Le dimissioni di Passaleva, tuttavia, aumenteranno di fatto le presenze popolari in Regione ed il gruppo del Ppi passera' da due a tre membri: Monaci, lo stesso Passaleva che resta in giunta ed il primo dei non eletti nella lista del Ppi che prendera' in consiglio il suo posto.

A questo proposito sono in corsa il sindaco di Signa, Paolo Bambagioni, primo dei non eletti e, subito dopo di lui, il dirigente del Ppi fiorentinno Gianluca Parrini.

«A dispetto di quanto scrivono i giornali -affermavano in un documento ieri il capogruppo del PPI Gianni Conti e il segretaio provinciale Matteo Renzi- su presunti cambi di casacca o addirittura di schieramento, ci siamo incontrati ed a lungo parlati, per cercare di risolvere insieme i problemi che la lettera di dimissioni dei consiglieri comunali in Palazzo Vecchio Conti e Balata evidenzia.

E’ del tutto chiaro che non esiste tra noi un’identità di vedute sulla situazione del partito a livello cittadino e non solo cittadino: negarlo sarebbe negare l’evidenza ed ignorare quanto accaduto nei giorni scorsi. Ma siamo convinti che la ricchezza di una storia come quella da cui proveniamo (che è la storia del cattolicesimo democratico e della Democrazia Cristiana, storia alla quale abbiamo partecipato per ragioni anagrafiche lampanti in modo ben diverso, ma che entrambi riconosciamo come la più alta esperienza di libertà vissuta da questo Paese) ci insegna a confrontarci, a scontrarci anche in modo duro, ed a cercare poi di ripartire.

Abbiamo inscritto nel nostro DNA la libertà del confronto e del dibattito, anche duro, ed è un patrimonio genetico al quale non intendiamo rinunciare. Gianni Conti e Lavinia Balata non lasciano né il gruppo consiliare del PPI, né – a maggior ragione – lo schieramento che sostiene Leonardo Domenici. Chi sostiene il contrario mente, sapendo di mentire. Hanno restituito la tessera del PPI, ma questo gesto non significa minimamente un tradimento della propria storia e del proprio patto con gli elettori.

Sbaglia anche chi vede in questo atteggiamento qualche doppio fine: si tratta di una polemica politica interna, non altro. Come tale noi vogliamo risolverla. Senza concedere nulla alla strumentalizzazione di avversari e – talvolta – maldicenti colleghi dell’alleanza. Lavorando tutti, partito, gruppo, assessori, per rendere questa nostra “città sul monte” sempre più “perla del mondo”. E lavorando insieme. Il segretario provinciale Renzi, al quale il comitato provinciale ha ribadito fiducia ed apprezzamento per il lavoro svolto, si è reso garante di un maggior rapporto tra il gruppo e gli assessori, e si è impegnato a strutturare in modo più efficace l’organizzazione interna del partito, allo scopo di agevolare il lavoro degli amministratori, specie di quelli fiorentini, mentre il capogruppo Conti continuerà a rappresentare in consiglio la voce del PPI.

Lavoreremo assieme anche per consentire che alle istanze sollevate nella lettera da Conti e Balata sia data adeguata risposta, tale da consentire, in futuro, il rientro anche nel partito. Insieme ci impegneremo in questa campagna elettorale, fianco a fianco, contro una destra pericolosa ed arrogante, e per sostenere il progetto della Margherita finalizzato a rendere il centro dell’Ulivo più forte, più coeso, più capace di arginare la talvolta eccessiva presenza dei democratici di sinistra"

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