Le regioni italiane stanno dando il via libera al finanziamento dei progetti formativi nell’ambito dei Programmi Operativi Regionali (Por) 2000-2006 relativi all’obiettivo 3.
Il sostegno finanziario alle iniziative progettuali avviene mediante:
-cofinanziamento di fondi nazionali da collegarsi alle risorse della Legge 236/96;
-cofinanziamento di fondi comunitari dove la Ue interviene attraverso lo stanziamento di somme a valere sui fondi strutturali ed in particolare sul Fondo sociale europeo;
cofinanziamento di fondi regionali dove ciascuna amministrazione interverrà, destinando in misura variabile, consistenze di bilancio determinate in relazione agli interventi programmatici individuati in materia di politica del lavoro.
Per l’anno 2001 è stimata in 500 miliardi di lire la somma messa a disposizione dalle regioni per tali iniziative.
Le amministrazioni regionali, successivamente all’approvazione dei Por, provvederanno a pubblicare i bandi per la presentazione delle domande di contributo da parte di enti pubblici e privati che siano rivolte ad incentivare l’inserimento dei lavoratori nel mercato del lavoro e a sviluppare e diffondere il sistema della formazione continua.
Molto interessante è la misura degli aiuti che, in alcuni casi, può raggiungere anche il 100% di copertura del costo sostenuto per l’attuazione del programma formativo.
Alcune regioni hanno delegato modalità e termini per la pubblicazione dei bandi alle singole province, destinando alle stesse anche la dotazione finanziaria.
Le chiusure dei termini dei bandi variano a seconda della regione.
Per la regione Toscana il primo bando è scaduto il 31 gennaio, mentre i successivi prevedono la chiusura dei termini entro il 31 maggio ed il 31 ottobre.
Dall’esame dei vari bandi fino ad oggi pubblicati emerge la tendenza da parte delle autorità pubbliche a rendere sempre più onerosa la predisposizione dei programmi oggetto di intervento.
Aumenta sempre più la richiesta di documentazione nella fase relativa alla presentazione della domanda, diminuendo per contro la possibilità di procedere ad integrazioni nella fase successiva, mettendo così in serio pericolo l’accoglimento della richiesta agevolativi.
La tempistica dei programmi formativi è sempre più stringente e la relativa previsione operativa è sempre più rigorosa.
Sembra che, al di là della proliferazione dei bandi, anche nel settore della formazione professionale, così come per le agevolazioni a fronte di investimenti produttivi, si stiano sempre più stringendo le già fitte maglie della burocrazia.
GV