Garanzie occupazionali per i lavoratori dell’acquedotto comunale che passeranno a Publiacqua; valorizzazione professionale dei lavoratori; piena disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a risolvere anche i problemi tecnici e materiali (dalle divise agli accessori di lavoro) causati dal ritardo nell’affidamento alla Spa pubblica del servizio di gestione del ciclo delle acque. E’ quanto ha assicurato il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, nel corso dell’incontro che si è svolto questa mattina, in Sala di Lorenzo, con i rappresentati sindacali.
Nel corso della riunione è stato l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Coggiola, a fare il punto della situazione. “La nostra intenzione – ha spiegato – è quella di concludere il percorso che prevede l’affidamento della cessione del ciclo delle acque alla nuova società decisa dall’Ato, Publiacqua”. La recente sentenza del Tribunale amministrativo della Toscana, del 18 gennaio, ha annullato la delibera con cui il Comune di Campi Bisenzio aderiva alla società Publiacqua, passando alla Spa il proprio servizio di gestione del ciclo delle acque attraverso la società Publiservizi.
“Il tribunale – ha spiegato Coggiola – ha sottolineato due punti nella sua sentenza. Il primo che la società Publiacqua, a prevalente capitale pubblico, doveva essere partecipata direttamente dai comuni e non attraverso altre società di servizi, come Publiservizi. In questo senso l’adesione del comune di Firenze, che ha ceduto direttamente alla Spa la gestione del ciclo delle acque, è valida. Il secondo punto sottolineato dai giudici è che nella procedura di affidamento del servizio idrico deve essere indicato il termine entro cui Publiacqua si apre ai provati”.
Coggiola ha ricordato che i sindaci dell’ambito territoriale ottimale fiorentino hanno deciso di procedere all’affidamento diretto a Publiacqua del servizio; di realizzare una delibera tipo uguale per tutte le amministrazioni da presentare nei rispettivi consigli comunali, con l’obiettivo di consentire alla Spa, entro luglio, di avviare la gestione dei servizi.
Per il momento però non sembra ci siano ancora degli accordi politici ben precisi e definiti che portino alla vera costituzione di questa società.
L' impressione è che si sia in una fase di sola buona volontà di raggiungere quell'obbiettivo che si presume debba essere comune alle altre amministrazioni interessate. L'intendimento dell'A.C. sarebbe quello di portare a compimento l'operazione entro luglio.
"Durante la riunione sono emersi numerosi problemi relativamente alla situazione attuale del personale operante presso le Direzioni 26 e 27 -affermano in un documento le Rappresentanze Sindacali di Base del Comune di Firenze- in primo luogo quello relativo alla seconda progressione economica del contratto decentrato, sulla quale l'A.C.
ha dichiarato " che non esistono problemi". E' stata accolta la richiesta di reinserimento in bilancio delle due Direzioni per tutto il 2001. E' stato inoltre affrontato il problema delle carenze di organico, funzioni e mezzi che dovranno essere risolte in tempi rapidi. E' stata inoltre richiesta la garanzia per la conservazione del posto di lavoro per 5 anni nel caso in cui il nuovo soggetto dovesse provvedere a riduzioni di organico. Che il diritto di opzione rimane un vincolo contrattuale. E che il passaggio del personale avverrà solo nel momento in cui l'ATO darà la concessione della gestione alla società Publiacqua.
Quindi per il momento rimarrebbero congelate le lettere per le richieste di opzione.
Nella giornata di domani l'Amministrazione si è impegnata ad inviare un verbale riassuntivo sui punti fondamentali discussi stamani.
Ci sentiamo a questo punto di fare alcune considerazioni generali:
Ø La situazione non è ancora affatto chiara soprattutto da un punto di vista politico, in quanto rimangono molte zone d'ombra relativamente alla volontà dei Comuni più rilevanti di aderire rapidamente a questo nuovo soggetto gestore.
Ø L'accordo che abbiamo sottoscritto ai primi di gennaio, pur essendo un buon accordo, rimane un atto configurato su una realtà che ad oggi non esiste, che è da ridefinire e quindi non è detto che l'organigramma concordato sia nel futuro rispondente ai nuovi assetti societari.
Ø Resta al momento irrisolto il problema relativo alla mobilità del personale che già da tempo ha presentato domanda in tal senso".