E’ uno dei quesiti che la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci ha posto al Sindaco in un’interrogazione. La Checcucci sottolinea anzitutto «la sentenza del tribunale amministrativo regionale a proposito del socio privato di minoranza e, in particolare, alla necessità di procedere alla sua individuazione prima che si passi alla fase dell’affidamento del servizio». Secondo la consigliera di Alleanza Nazionale «il Comune di Firenze si trova a dover individuare il socio privato di minoranza in tempi brevi e non può quindi al momento procedersi all’affidamento della gestione del servizio idrico alla Publiacqua, come invece ipotizzato fino alla sentenza del Tar».
Per questo la Checcucci chiede di conoscere, in particolare, «qual è il percorso che il Comune ha individuato e deciso di percorrere, se ciò avvenga di concerto con le altre amministrazioni socie di Publiacqua e da quale cornice normativa esso sia legittimato e disciplinato», «quale ruolo avrà l’assemblea di ambito dell’ “ambito territoriale ottimale 3”», «in che modo verrà predisposto il bando per la scelta del socio di minoranza; da quali soggetti, quale percentuale, quali tempi», «se, una volta individuato il socio, si procederà all’affidamento diretto a Publiacqua e in che tempi» e, infine, «a quanto ammonta la quota che dovrà essere stanziata nel prossimo bilancio per coprire i costi del personale dell’acquedotto che, non essendo passato alla Publiacqua, resta a carico dell’amministrazione comunale».