Il Consiglio provinciale approva la Variante al Piano regolatore generale di Sesto Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 Febbraio 2001 01:46
Il Consiglio provinciale approva la Variante al Piano regolatore generale di Sesto Fiorentino

Il Consiglio provinciale ha approvato la variante al Piano regolatore generale del Comune di Sesto Fiorentino con i voti favorevoli della maggioranza e la contrarietà del Polo e di Rifondazione comunista. La legge Bersani, in materia di commercio, accelera i processi di modernizzazione anche attraverso un processo di liberalizzazione delle imprese commerciali. In applicazione di questa legge la Regione Toscana ha predisposto una propria legge di indirizzi, priorità e comportamenti, "che è stata recepita dalla variante del Comune di Sesto Fiorentino".

La variante "non va a impegnare il territorio libero ma a recuperare un gruppo di edifici degradati e inutilizzati: condividiamo l'impianto che il comune di Sesto ha cercato di dare nell'individuazione di questa variante urbanistica". Circa il rilascio dell'autorizzazione commerciale, la sede di confronto è la conferenza dei servizi alla quale la Provincia partecipa insieme alla Regione e i comuni. Per Enrico Bertini è sbagliato "realizzare un centro di grande distribuzione dell'Ikea in una zona sicuramente degradata (c'è un capannone che ha preso fuoco alcuni anni fa e una fabbrica abbandonata)", appesantita dal traffico (code sulla superstrada, code nella via Lucchese, code lunghissime al ponte all'Indiano") e senza un progetto per la viabilità ("non vorremmo un Gigli 2").
Sandro Targetti (Rifondazione comunista) "la piana di Firenze e di Sesto viene utilizzata per l'ennesimo centro commerciale, uno dei tanti che crescono in continuazione e cambiano l'assetto del territorio: la piana di Firenze praticamente non esiste più".


Secondo Gianni Gianassi (Ds) la delibera regola il territorio senza aumentare il consumo della sua superficie e "il consiglio provinciale deve esprimere il parere di conformità al proprio Piano territoriale di coordinamento provinciale". "Il Comune di Sesto - ha aggiunto - ha lavorato per determinare una sintonia tra gli strumenti di programmazione urbanistica e quelli di programmazione commerciale". Di altro avviso Pier Giuseppe Massai (An) per il quale "la variante va a incidere pesantemente su una viabilità già congestionata.

Mi pare difficile attenersi strettamente all'espressione di parere di conformità al Ptcp: non c'è contestualità tra la costruzione di questo centro di grande distribuzione e la viabilità di progetto".
Eugenio D'Amico (Rifondazione comunista) "c'è già una selva di ipermercati tra un po' ci saranno anche gli inceneritori. Credo sia importante valutare l'impatto sulla viabilità, ma questo non avviene".
Paolo Marcheschi (Forza Italia) sottolinea di non essere contrario al tipo di struttura che verrà realizzata, "ma in questa zona vi sono già gravissimi problemi di traffico dovuti anche a carenze della Provincia che avrebbe già dovuto in questi anni ultimare delle strade che non sono state realizzate e che rimangono sulla carta… Gli studi di accessibilità e traffico corrispondono alla realtà?"

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