La strumentaria storico scientifica dell'Istituto tecnico Industriale Leonardo da Vinci'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2001 20:34
La strumentaria storico scientifica dell'Istituto tecnico Industriale Leonardo da Vinci'

‘’Una mostra che permette, a chi ancora poteva avere dei dubbi, di verificare le profonde radici dell’Istituto tecnico industriale e professionale Leonardo da Vinci nella nostra città, dove la scuola è nata, si è integrata ed è divenuta una parte importante della vita industriale e culturale’’. Lo ha detto l’assessore alla pubblica istruzione, Daniela Lastri, inaugurando la mostra ‘Tra scienza e tecnologia – La strumentaria storico scientifica dell’Istituto tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Firenze’’ che raccoglie tutti gli strumenti storici che bene testimoniano la continua trasformazione industriale e delle metodologie d’insegnamento.

L’esposizione è stata allestita nella Sala delle Reali Poste agli Uffici, concessa dalla Soprintendenza. E anche questa è una particolarità, ‘’perché questo – ha ricordato l’assessore – è un luogo abitualmente destinato alla cultura umanistica’’. ‘’Scienza e arte – ha però sottolineato il soprintendente ai beni artistici e storici Antonio Paolucci – a Firenze sono sempre state un tutt’uno sin dai tempi di Brunelleschi, e credo che questo sia il messaggio didattico più importante da far passare agli studenti’’.

La mostra, che resterà aperta fino al 21 febbraio 2001, è stata organizzata nell’ambito delle manifestazioni per i cento anni dalla fondazione dell’ITI, celebrati nel 2000. ‘’E’ nostra intenzione – ha aggiunto l’assessore Lastri – far sì che diventi una mostra ‘permanente’, un piccolo museo che potrà lavorare in stretto contatto anche con il Museo della Storia della Scienza, diretto dal professor Paolo Galluzzi che ha collaborato con gli insegnanti che hanno allestito l’esposizione’’.

Un’idea, quella del museo, alla quale l’ITI sta già lavorando ‘’abbiamo individuato anche i locali, una parte della vecchia falegnameria, che – ha annunciato il preside Andrea Papini - dopo una ristrutturazione potranno ospitare tutti gli antichi strumenti, già raccolti e catalogati’’.

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