Il futuro della Cineteca di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2001 00:29
Il futuro della Cineteca di Firenze

Martedì 25 gennaio, alle 18.00, incontro sul futuro della Cineteca di Firenze (via R. Giuliani 374). L’incontro con gli assessori alla Cultura Mariella Zoppi (Regione Toscana) e Simone Siliani (Comune di Firenze) mira anche a coinvolgere i nostri Enti Locali più sensibili (la Provincia di Firenze è ancora latitante)) per cominciare a pensare ad un archivio regionale e cittadino per conservare le pellicole dai film girati sul territorio. L’incontro è condotto da Andrea Vannini (La Bottega del Cinema – Cineteca di Firenze), hanno aderito varie istituzioni cinematografiche che operano in città: Festival dei Popoli, Rassegna internazionale del cinema delle donne, France Cinema, L’Atelier solo come cooperativa, Cine-Città, Busillis, il collettivo Dolly Parton (dei reduci dello Stensen).
La Cineteca di Firenze è una realtà permanente dall’ottobre 1998.

Prima nella sala di SpazioUno, nel centro storico della città, adesso nella sala a Castello, nella periferia urbana della città, due locali pubblici con regolare licenza commerciale, gestiti in autonomia dai rispettivi Circoli Ricreativi Culturali.
I risultati sino ad ora sono stati positivi (Castello potrebbe raggiungere migliori risultati di SpazioUno sei ci fosse un adeguato servizio ATAF per la zona).
Con una convenzione biennale con il Comune di Firenze è stata superata, almeno in parte, la precarietà in cui iniziative del genere hanno sempre vissuto dibattendosi, in attesa di finanziamenti, tra interruzione e proseguimento.
UNA CINETECA PER LA CITTA’ non vuol dire soltanto avere una sala di riferimento dove proiettare opere cinematografiche, vuol dire anche formare un archivio di pellicole, avere una struttura per la conservazione e per il restauro, poter salvare tanti film dal macero.

Molti non lo sanno ma per ogni film c’è la pena di morte. Ogni tre anni (ora anche due) i film ormai vecchi vengono distrutti per far spazio, nei magazzini, ai film nuovi. Il Museo del Cinema di Torino, la Cineteca Italiana di Milano, la Cineteca di Bologna, il gruppo dei critici cinematografici di Genova, sono impegnati a salvare le pellicole "condannate a morte". L’operazione non ha fini di lucro e vede impegnati anche i vari enti locali delle città.

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