Tassi sui mutui: le associazioni invitano ad attendere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2001 00:26
Tassi sui mutui: le associazioni invitano ad attendere

La Cassa di Risparmio di Firenze, in merito alle disposizioni contenute nel decreto legge emanato in questi giorni dal Governo sulle modalità di applicazione della legge sull'usura, precisa che tutti i contratti di mutuo attualmente in essere - compresi quelli stipulati prima dell'aprile 1997 - sono regolati da tempo a condizioni che rispettano la nuova soglia massima fissata.
A partire dal gennaio 1998 infatti, pur in attesa dei chiarimenti in merito alle modalità di applicazione della legge ai mutui concessi prima dell'entrata in vigore della medesima, Banca CR Firenze ha provveduto all'adeguamento dei tassi praticati alla 'soglia' di usura via via fissata dal Ministero del Tesoro.

Il "riallineamento" ha riguardato tutti i contratti di mutuo in corso di ammortamento.
Dal maggio 1999 inoltre sono stati introdotti dei controlli informatici per assicurare il rispetto della normativa di legge.
"Non vediamo fatti positivi all'orizzonte del decreto governativo sulla rinegoziazione dei tassi usurai sui mutui casa -cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- Qualunque sia la soluzione che crescera' intorno al decreto del Governo, sara' una fregatura per i consumatori.

Il problema e' proprio il decreto, o comunque un suo sostituto per armonizzare banchieri, alcune associazioni di consumatori e recalcitranti della maggioranza governativa. Il Governo deve disinteressarsene, la Banca d'Italia dia disposizioni per la rinegoziazione ai tassi attuali e a costo zero per i consumatori, e il Parlamento metta mano alla legge sull'usura. E' un decreto che ammazza il mercato, crea il tasso unico di Stato e legittima l'intervento del potere esecutivo e legislativo per stroncare liberi accordi tra privati che non violavano alcuna legge; alimenta l'incertezza del diritto, mentre i consumatori hanno bisogno di leggi chiare e precise che, spezzando il monopolio delle banche e la loro corporazione guidata dal governatore della Banca d'Italia, creino le condizioni di un libero mercato del credito.

Prima di tutto, per esempio, creando un'Autorita' (come l'Antitrust) che verifichi l'andamento del processo di liberalizzazione del mercato, rimuovendo gli ostacoli alla concorrenza. La sentenza della Corte di Cassazione ha avuto il pregio di scoperchiare la situazione, non certo di indicare un percorso: la retroattivita' di una norma, pur nell'apparente soddisfazione di qualcuno, serve solo a sanare l'insanabile. E' la stessa logica da cui nascono quei condoni fiscali, edilizi, etc..) che finiscono per premiare chi ha violato la legge.

La situazione di oggi e' peggiore rispetto a quella precedente la sentenza della Cassazione, perche' il tetto massimo dei mutui fissato dal decreto è piu' alto (12,21%) di quel 10,95% attuale che e' fissato trimestralmente dalla Banca d'Italia. E questo e' successo perche', invece di prendere spunto dalla sentenza della Cassazione per rimettere in discussione la legge sull'usura (che da quando esiste non ha debellato il fenomeno, che e' cresciuto, ma ha solo legittimato gli usurai bancari), alcune associazioni hanno preferito gridare per il recupero del maltolto, e i banchieri giustamente li hanno lasciati fare. Oggi, piazza o non piazza, unitarieta' o non unitarieta' delle associazioni consumatori, qualunque risultato potra' essere raggiunto, sara' comunque peggiore della situazione precedente, perche' il consumatore si ritrovera' solo a pagare di piu': ed e' questo che conta! L'Aduc non partecipa al consiglio nazionale presso il ministero dell'Industria, perche' ci sembra improprio farsi presiedere da chi dovrebbe essere la nostra controparte (il ministero dell'Industria, per l'appunto), cosi' come abbiamo sempre contrastato l'attuale legge sui consumatori, che' stabilisce il diritto delle associazioni nei confronti delle istituzioni, ma non quelli del singolo, che, percio', per farsi valere e' obbligato alla mediazione di un'associazione.

Noi siamo portatori delle istanze del settore, forti degli oltre 11 milioni di contatti di chi ci ha chiesto consulenza, informazione e consigli, che forniamo gratuitamente e senza accedere ad alcun finanziamento pubblico. Facendo appello che' qualcuno in Parlamento si faccia interprete di queste istanze, consigliamo ai consumatori di aspettare, sia se hanno dei mutui a tassi oggi usurai, sia se devono accenderne uno nuovo, e sia se hanno un contenzioso gia' in corso: ogni azione in questo momento legislativamente indefinito, e' solo buttar via soldi".

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