Basosi, Caffaz, Conti, Fittante, Menci, Morelli e Papini: «Salvare la vita ad Ocalan e ad altri settanta curdi condannati a morte»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2000 17:11
Basosi, Caffaz, Conti, Fittante, Menci, Morelli e Papini: «Salvare la vita ad Ocalan e ad altri settanta curdi condannati a morte»

Il Sindaco deve attivarsi in tutte le sedi opportune perché oltre alla vita del leader curdo Abdullah Ocalan venga salvata quella di altri settanta curdi condannati a morte e quella di tutti i prigionieri politici turchi, in sciopero della fame da quaranta giorni nelle prigioni di quel paese. E’ quanto chiede una risoluzione presentata da sette capigruppo della maggioranza di centrosinistra: Riccardo Basosi (Democratici), Ugo Caffaz (D.S.), Gianni Conti (P.P.I.), Giovanni Fittante (Insieme per l’Ulivo), Simone Menci (Rinnovamento Italiano-Lista Dini), Luigi Morelli (Udeur), Alessio Papini (Verdi).

«La vita di Abdullah Ocalan - si legge nella risoluzione - è tuttora in pericolo trovandosi in un paese che include nel suo codice la pena di morte mentre, al contrario, in tutti i paesi europei, tale legge non viene più attuata da decenni». «Le pressioni sul popolo curdo - prosegue il documento - non si sono attenuate. Pochi giorni fa, tre sindaci del partito filo-curdo HADEP sono stati fermati dalla Polizia turca, solo per aver incontrato, ad Ankara, il Ministro degli Esteri svedese Anna Lindh per parlare di "diritti culturali».

«Il leader curdo scrivono - Basosi, Caffaz, Conti, Fittante, Menci, Morelli e Papini - quando era libero, aveva assunto l'iniziativa di proporre la pace e la convivenza pacifica tra il popolo curdo e gli stati interessati e coinvolti, sulla base dei diritti umani» e «salvare la vita di Ocalan può contribuire certamente all'avvio di una risoluzione pacifica dei rapporti tra Turchia e popolo curdo». Nell’ordine del giorno si sottolinea che «Ocalan è sottoposto ad un sistema carcerario durissimo, in un totale isolamento, sorvegliato continuamente in una cella di 12 mq, con soltanto mezz'ora d'aria al giorno e che l'asma che da tempo lo ha colpito è sempre più grave tanto da mettere in pericolo la sua vita e determinando di conseguenza una condanna a morte certa, in breve tempo».

Il documento invita Domenici anche «a trasmettere al nostro Governo ed a tutti i Governi europei la volontà della città di Firenze affinché l’ingresso di nuovi Paesi all’interno della Unione Europea non possa prescindere da un riconoscimento formale della Carta dei Diritti Umani Fondamentali approvata dal vertice di Nizza e da un pronunciamento chiaro riguardo all’abolizione della pena di morte e di tutte le forme di pena che non salvaguardano i diritti di ogni essere umano» e impegna Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio comunale «a farsi garanti morali dell’integrità fisica di Ocalan così come di quella di ogni cittadino del mondo che si trovi a dover subire la più barbara ed incivile delle pene».

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