Barbaro, Domenichetti (DS) e Fittante (Per L'Ulivo): «Con la riforma del servizio militare molte attività svolte dagli obiettori di coscienza rischiano di chiudere»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2000 23:03
Barbaro, Domenichetti (DS) e Fittante (Per L'Ulivo): «Con la riforma del servizio militare molte attività svolte dagli obiettori di coscienza rischiano di chiudere»

Il rischio è che molte attività delle associazioni di volontariato fiorentine ed i servizi sociali erogati dagli enti pubblici siano azzerati per l’entrata in vigore del servizio militare professionale che non permetterà più l’utilizzo, a partire dal 2004, degli obiettori di coscienza. Per scongiurare questa eventualità ventisei consiglieri di maggioranza ed opposizione hanno firmato una risoluzione che invita il Sindaco Domenici (che è anche Presidente dell’Anci), ed il Presidente del Consiglio comunale a fare pressioni sul governo e parlamento perché venga approvata prima possibile la legge che riforma il servizio civile nazionale.
«Solo in provincia di Firenze - hanno spiegato Barbaro, Domenichetti dei Ds e Fittante (Per L’Ulivo) - gli enti convenzionati con il Ministero della Difesa per l’utilizzo degli obiettori di coscienza sono ben 238 per un totale di 2600 obiettori utilizzati».


«Tutte questi enti - hanno proseguito i tre consiglieri - operano soprattutto nei servizi assistenziali, socio-sanitari e culturali. Ovvero in settori vitali del welfare». «Non dimentichiamoci - hanno sottolineato i tre consiglieri - che anche il Comune di Firenze, ad esempio, ha in servizio sessanta obiettori, anch’essi essenziali per il funzionamento di importanti servizi alla persona come l’assistenza ventiquattr’ore su ventiquattro a disabili gravi».
«La proposta di riforma in discussione al Senato - hanno aggiunto - prevede la partecipazione al servizio civile da parte degli obiettori, fino alla sospensione dell'obbligo di leva, cioè fino al 2004, e comunque nei periodi di ripristino dell'obbligo di leva, e di volontari.

Durante il regime transitorio, cioè fino alla sospensione dell'obbligo di leva, vi potranno partecipare anche i militari di leva che optino per il servizio civile e che risultino in eccesso rispetto al fabbisogno delle forze armate».
Secondo Barbaro e gli altri consiglieri «a regime, secondo tale proposta, ai giovani verrebbe riconosciuto lo stesso trattamento economico dei militari volontari in ferma breve, 20.000 lire giornaliere, oltre al riconoscimento di crediti formativi ai fini del compimento di periodi obbligatori di pratica professionale o di specializzazione e per l'esercizio di specifiche professioni».


«Questa proposta non ci convince del tutto - ha concluso Barbaro - il sistema di incentivi individuato appare insufficiente per far sì che il servizio civile sia appetibile dai giovani.
Ecco perché la nostra risoluzione propone di aumentare gli incentivi economici e di migliorare quelli formativi, con l’obiettivo di consentire l’impiego, in tutto il paese, di almeno 80 mila volontari l’anno».

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