Un salto di qualità nella presenza della criminalità in Toscana,

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2000 19:48
Un salto di qualità nella presenza della criminalità in Toscana,

"Sono dati estremamente preoccupanti quelli diffusi dal Ministero dell'interno riguardo la presenza delle organizzazioni criminali in Toscana. Confermano l'allarme che abbiamo lanciato fin dal 1993. Fu proprio la Regione a denunciare un salto di qualita' nella presenza della criminalita': la Toscana, dicemmo, non e' piu' terra di conquista ma base strategica di espansione".
Commenta cosi' il presidente della Regione Claudio Martini le notizie diffuse dal Viminale sulla criminalita' in Toscana.


"Ma dobbiamo leggere con attenzione quei dati - aggiunge Martini - perche', ad una prima occhiata, evidenziano che in crescita sono quei reati legati alla microcriminalita'".
A dirlo sono i numeri: fra il '98 e il '99 gli scippi sono cresciuti dell'11%, i borseggi del 3,5, le rapine del 16%, le lesioni dolose del 14%.
Preoccupante, benche' contenuto in termini assoluti, e' il dato sugli attentati dinamitardi e incendiari, probabilmente legati al racket delle estorsioni, che e' passato da 8 a 12, con un incremento del 50%.


E infine il dato piu' significativo relativo all'associazione di tipo mafioso che e' passato da 1 caso nel 1998 ai 5 del 99. Tuttavia complessivamente i reati sono calati del 6,2%.
"Dobbiamo percio' prendere atto - prosegue Martini - che gli sforzi compiuti in questi anni da forze dell'ordine e magistratura con il sostegno pieno e la collaborazione delle istituzioni, hanno prodotto risultati positivi.
Ma sarebbe un gravissimo errore sottovalutare l'evolversi della situazione perche' la criminalità non e' stata ancora sconfitta.

Per battere le organizzazioni criminose dobbiamo riuscire a contrapporre con ancora maggiore forza ai richiami dell'illegalita' la cultura del lavoro, dell'impresa, la cultura dei diritti e dei doveri, l'efficienza della pubblica amministrazione. Soprattutto dobbiamo riuscire ad attivare la necessaria fiducia per favorire la collaborazione tra cittadini, forze dell'ordine e istituzioni. Ed e' questo il terreno su cui continuera' ad impegnarsi la Regione. Entro novembre presenteremo il progetto sicurezza".


Martini conclude affermando che questi dati "ripropongono il tema del ruolo delle Regioni sul fronte della lotta alla criminalita': non possiamo lasciare le cose come stanno, non servono presidenti sceriffi, ma se vogliamo tutelare la sicurezza dei cittadini dobbiamo trasferire alcune competenze di coordinamento alle istituzioni più vicine alla popolazione".

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