Un concorso internazionale per risorgere le sponde dell'Arno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2000 22:27
Un concorso internazionale per risorgere le sponde dell'Arno

Un gruppo di lavoro per far rinascere l’Arno. Un concorso internazionale per definire un progetto di recupero e vivibilità del fiume. È quanto è stato discusso questa mattina nel corso di un incontro tra il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, Giovanni Menduni segretario dell’Autorità di Bacino dell’Arno e l’assessore Luciana Cappelli della Provincia di Firenze.
Presenti anche gli assessori Paolo Coggiola (lavori pubblici), Vincenzo Bugliani (ambiente).
“Nel corso dell’incontro – ha spiegato il sindaco – abbiamo parlato dei vari problemi del nostro fiume: dal rischio idraulico, alle sponde alla qualità dell’acqua.


Dopo anni di silenzi sono iniziati gli interventi che cambieranno il volto del nostro fiume. Il parco dei Renai è diventato realtà, mentre sono partiti sia i lavori per la realizzazione del parco fluviale (iniziati insieme all’avvio del depuratore di San Colombano) e quelli per il recupero delle sponde a Rovezzano. Quando si parla dell’Arno, dobbiamo avere un progetto complessivo che abbia come protagonisti solo il Comune di Firenze, l’autorità di bacino, la Provincia e i comuni rivieraschi”.


“Il concorso – ha precisato l’assessore Luciana Cappelli della Provincia di Firenze - riguarda tutta l’asta del fiume da Arezzo a Pisa, con tratti molto delicati dal punto di vista storico, ambientale e naturalistico. E’ un grande progetto che dovrà servire da cornice per tutti gli interventi sull’Arno”.
L’importanza di un progetto di livello internazionale è stata sottolineata anche da Giovanni Menduni: “Gli interventi sulle sponde e sul rischio idraulico devono avere una visione degna di questo territorio.

L’area fiorentina dell’Arno è uno dei territori più sensibili e belli del nostro paese. Il nostro compito è confrontabile solo con quello per la laguna di Venezia. Abbiamo il compito e il dovere di lasciare un segno che sia all’altezza di questo territorio. Per questo è importante realizzare un intervento di livello internazionale”.
Per quanto riguarda gli interventi sul fiume e per la sua messa in sicurezza, Menduni ha ricordato gli interventi sulle dighe di Levane e La Penna, e la realizzazione delle 12 casse di espansione nel Valdarno superiore a Incisa, Leccio, Rignano, Pratovecchio, Campaldino, Poppi, Bibbiena, Corsalone, Rassina, Castelluccio, Buriano, Figline.

La Provincia ha finanziato con il suo bilancio interventi di manutenzione delle sponde per 800 milioni nei territori di Signa e Scandicci.

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