Massa: la rete di Lilliput per un mondo nei mondi....

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2000 21:21
Massa: la rete di Lilliput per un mondo nei mondi....

Si è concluso oggi al Turimar di Marina di Massa il primo convegno nazionale della "Rete di Lilliput" che ha l’obiettivo di mettere in guardia dai rischi della globalizzazione e e di promuovere un'economia di giustizia. Il dibattito è iniziato venerdì con la presenza di associazioni che aderiscono alla rete in Italia e all'Estero. Il tema all'apertura del convegno è stato quello di chiarire l'identità di Lilliput come movimento p.o.p (People Over profit). La rete ha un origine molto recente, infatti nasce un anno fa e da allora ha riunito numerose persone, soprattutto giovani, che condividono gli stessi obbiettivi: fermare i congegni pericolosi di tecnologie nocive per l'ambiente; superare i paradisi fiscali dominati dall'oligopolio delle multinazionali e stabilire l'opportunità di fare, attraverso una resistenza civile e moderata, riforme nel settore dell'economia soprattutto alla luce degli esiti disastrosi nel resto del mondo.
Occorre un impegno non indifferente per riuscire cercare di evitare gli effetti perversi del sistema capitalistico.

Occorre dare un nuovo significato al termine di economia. Bisogna, come hanno sottolineato i relatori, affermare un commercio equo, perché il sistema capitalistico odierno risulta il più inefficiente della storia ed equivale ad una sorta di dittatura che ha imposto regole di mercato impossibili. Il controllo dell'economia deve essere democratico. Tutte le popolazioni del mondo riusciranno a vivere solo se si realizzerà un mirato consumo delle risorse.
Francesco Gesualdi per la "Rete di Lilliput" ha putualizzato che "bisogna mangiare di meno e produrre di meno" in modo da gestire meglio le risorse rinnovabili; incentivare e adeguare la produzione industriale a livello locale in modo da recuperare l'ambiente e favorire l'occupazione per tutti.

La produzione privata ad esempio deve semplicemente accontentare i desideri, ma non essere il motore che regge l'economia. Per garantire queste esigenze, di cui i relatori hanno parlato con grande enfasi nel corso di queste tre giornate, sono necessarie la collaborazione di tutti e il superamento graduale di abitudini istituzionalizzate che hanno inasprito le disuguaglianze tra i popoli del nord e del sud del mondo. Le alternative esistono e sono credibili, però molto dipende dal coraggio dei politici di affermare che la nostra società non ha bisogni, contrariamente a quanto sostiene il sistema dominante della comunicazione.

Non è una mera illusione, ma la speranza di persone (lo testimoniano i moltissimi interventi al dibattito) che hanno maturato una riflessione sintetizzabile in una frase di Giorgio La Pira: "....la vera vita è quella di coloro che sanno sognare i più alti ideali e che sanno poi tradurre nella realtà e nel tempo le cose intraviste nello splendore dell'idea". La rete di Lilliput ci sta provando in modo ammirevole, fornendo alternative e punti di riferimento alla nostra fiducia.
[R.A.]

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