Dibattito sullo "sfratto alla Prefettura"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2000 09:43
Dibattito sullo

Rispondendo ieri a un'interrogazione del capogruppo del Ccd Alessandro Corsinovi su quello che il consigliere ritiene "sfratto alla Prefettura", il Presidente della Provincia Michele Gesualdi ha letto in consiglio provinciale un documento congiunto della Provincia e della Prefettura stilato il 29 settembre come lettera al Direttore di un quotidiano, con il quale si precisa "che le motivazioni della richiesta, avanzata dal presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi al Ministro dell'Interno Enzo Bianco, di trasferimento della Prefettura in altra sede per liberare e destinare all'uso da parte del pubblico della sale storiche di Palazzo Medici Riccardi non ancora aperte ai visitatori, sono essenzialmente culturali e tecniche".

Il percorso tendente a rendere disponibili al pubblico i locali storici di Palazzo Medici Riccardi è "comune a Provincia e Prefettura, che lo hanno avviato sette anni fa. Vari e consistenti gli interventi già realizzati, che hanno interessato sia la Prefettura, con l'acquisizione della sede di via Giacomini e il trasferimento concordato con l'allora Commissario di Governo dei suoi uffici, oggi riaccorpati in capo al Prefetto, che la Provincia, con lo spostamento di più uffici nella nuova sede di via Mercadante".

L'ipotesi, poi, del primo avvicendamento di Prefetto come scadenza per il trasferimento della sede "non è minimamente un invito ad accelerare le procedure ed è stata formulata dalla Giunta provinciale con un fine del tutto opposto" a quello che un articolo, pubblicato da un quotidiano, lasciava intravedere. "In un consolidato rapporto quotidiano di fattiva collaborazione, idee e posizioni diverse - ha continuato Gesualdi citando il documento congiunto di Provincia e Prefettura - non incrinano in alcun modo i rapporti fra il Presidente della Provincia e il Prefetto, né tanto meno quelli istituzionali".

Il recupero degli spazi oggi destinati alla Prefettura, ha poi aggiunto il Presidente della Provincia, consentirebbe di restituire alla collettività luoghi di straordinario rilievo come il Salone di Carlo VII - da destinarsi a sede del consiglio provinciale "oggi costretto a tenere le sue sedute in spazi assolutamente insufficienti e che non consentono la partecipazione dei cittadini alle sedute quale momento alto dello svolgimento della vita democratica dell'intera provincia".
Alle parole del Presidente ha replicato nuovamente Corsinovi per il quale "è clamoroso che questa proposta non sia improvvisata ma che addirittura la Giunta ci stia lavorando da tempo.

Non esiste un atto di giunta né di indirizzo che si pronunci in questo senso. Peraltro oltre a sfrattare il Prefetto si vuole sfrattare anche il consiglio provinciale. Trovo contraddittorio che a fronte di questa proposta, contemporaneamente sia stato presentato un progetto, da parte della Presidenza del consiglio provinciale, per la ristrutturazione della Sala delle Quattro Stagioni che prevede una spesa di 250 milioni". Nella sua interrogazione Corsinovi aveva chiesto, tra l'altro, per quale ragione era stato chiesto al ministro degli Interni di trovare un'altra collocazione per gli uffici della Prefettura "che da tempo immemorabile sono situati in Palazzo Medici Riccardi; per quale motivo il presidente della Provincia invece di provocare una riflessione e un confronto negli organi della Provincia su questa ipotesi ha scelto la strada della pubblicizzazione della lettera e del comunicato stampa senza informare nessuno; se il presidente della Provincia ritiene di aver compiuto un atto che è nella sua totale ed esclusiva discrezionalità e potestà e se, qualora la vicenda si evolvesse nel senso da lui auspicato, ritenga di dover informare il consiglio provinciale (organo di indirizzo e di controllo della Provincia) solo a cose fatte; poiché pare di capire che oltre alla Prefettura dovrebbero essere adibite ad uso museale anche sale tra cui quella delle Quattro Stagioni, sede del consiglio provinciale, vorrei sapere se il Presidente intende sfrattare anche noi consiglieri provinciali e se in quel caso si può prevedere anche lo spostamento e il trasloco del suo personale ufficio collocato anche esso, come quella della sua segreteria e dell'ufficio di gabinetto, nelle sale storiche del Palazzo".
Per Gesualdi "la critica e i confronti sono cosa auspicabile e bella, al contrario della pratica denigratoria sul piano personale e sugli atti di governo.

Si commette un grave errore quando si addita qualcuno a bersaglio. Bisogna respingere insieme il metodo della denigrazione: in politica ci sono interlocutori e non nemici".

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