Un nuovo patto di cooperazione tra le 5 Regioni di "Centritalia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 Settembre 2000 21:58
Un nuovo patto di cooperazione tra le 5 Regioni di

Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e i colleghi di Abruzzo, Lazio, Marche, e Umbria, si incontreranno domani a l’Aquila, nella sede della presidenza della giunta regionale, per confermare l’impegno a lavorare insieme e, soprattutto, per definire un nuovo patto di cooperazione tra le 5 Regioni di “Centritalia”.
Obiettivo di questo “vertice”, il primo dopo gli esiti delle elezioni regionali del 16 aprile scorso che hanno modificato i precedenti equilibri politici, sara’ soprattutto quello di individuare nuove iniziative comuni per favorire lo sviluppo di tutte le potenzialita’ delle cinque regioni e per evitare che “Centritalia” possa essere penalizzata a causa dell’attivismo di cui si sono rese protagoniste, soprattutto in questi primi mesi di legislatura, sia le Regioni settentrionali che quelle meridionali.
Anche la Regione Molise, per la prima volta, in veste di uditore, partecipera’ al lavoro del tavolo tecnico-politico.
Il programma prevede per la giornata di domani, venerdi’ 22 settembre, l’apertura dei lavori, a partire dalle ore 15, con la relazione del presidente della Regione Abruzzo.

Alle 17 i Governatori incontreranno la stampa. L’incontro dell’Aquila, che arriva dopo gli appuntamenti di Orvieto nel ‘97, di Roma nel ’98 e di Perugia nel febbraio del 2000, si propone di avviare una nuova stagione nei rapporti di cooperazione tra le 5 Regioni, in cui a prevalere siano, non tanto le logiche di schieramento politico, bensi’ gli interessi generali delle popolazioni e le loro esigenze di sviluppo.
Espressione di un territorio dalla consistenza economica notevole (le cinque regioni rappresentano il 23 per cento del Prodotto interno lordo nazionale e il 20 per cento dell’industria) “Centritalia” esprime un pezzo del nostro Paese con numerosi elementi in comune: la continuita’ geografica, la diffusione della piccola e media impresa, il peso del terziario, la spiccata vocazione turistica, la grande consistenza del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale.

Vicinanze e interessi comuni sui quali le Regioni cercheranno di sviluppare una nuova, stimolante fase del loro lavoro in comune.

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