Lavori al porto turistico di Scarlino: dal mare anfore provenienti da una nave romana affondata nel basso fondale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2000 22:42
Lavori al porto turistico di Scarlino: dal mare anfore provenienti da una nave romana affondata nel basso fondale

Per ora i lavori nel cantiere del porto turistico sono sospesi, sospensione dovuta alla pausa legata alle ferie estive. La zona del costruendo porto è situata in un’area particolarmente delicata ed interessante dal punto di vista naturalistico: è alla foce di un canale proveniente da un padule che interessa tutta la parte bassa del golfo di Follonica, con un litorale soggetto peraltro al fenomeno dell’erosione marina.
I Verdi hanno espresso sempre grandi perplessità sulla collocazione e sulla realizzazione del nuovo porto turistico di Scarlino presentando anche il 16 settembre ’99 un’interrogazione dell’On.

Pecoraro Scanio, oggi ministro dell’Agricoltura, che mettevaa in rilievo proprio che “l’area in oggetto non risulta sia stata sottoposta ad un attento studio archeologico nonostante che nella zona siano stati rilevati inequivocabilmente segni di insediamenti etruschi e romani di notevole importanza”. Per questo Pecoraro Scanio chiedeva nell’interrogazione “se i ministri in oggetto e specialmente il ministro dell’ambiente intenda attivare una serie di verifiche per stabilire la effettiva sostenibilità ambientale di tale progetto e a tale scopo voglia sottoporre il progetto stesso a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) ministeriale e se il ministero dei Beni e le Attività Culturali intenda sottoporre l’intera zona ad una attenta analisi sui possibili danni che la costruzione del porto stesso potrebbe portare al patrimonio archeologico nazionale”.
“Nonostante i ritrovamenti avvenuti – ha dichiarato Fabio Roggiolani, capogruppo dei Verdi in Regione Toscana – non si notano controlli adeguati all’importanza dei reperti con una mancanza di vigilanza nella zona costiera dei ritrovamenti.

Chiediamo alla Soprintendenza di approntare la necessaria vigilanza affinchè il sito non venga spogliato e i reperti vengano messi in sicurezza. Inoltre i Verdi chiedono che la ripresa dei lavori del cantiere del porto sia subordinata al parere della Soprintendenza e del Ministro dei Beni Culturali, Giovanna Melandri.”

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